Valori di carta, pesta

Il razionalismo continua a giocare brutti scherzi. Le rigidità delle astrazioni generano ora una fuga nella vita pratica nella quale le identità scolorano. Ma questo falso incontro svuota le persone e le rende meri consumatori isolati persi in una massa anonima. Tutto è manipolato in nome di una unità che invece è uniformità imposta dal potere. La torre di Babele non dice nulla? Non vanno sviluppate le identità solo così potendo vivere anche un adeguato incontro e non l’inganno di un in realtà appiattimento generale?

In Turchia si potrebbe verificare, se ho ben compreso, un nuovo passo in questa direzione. Nella basilica di Santa Sofia dovrebbero pregare il venerdì i musulmani e la domenica i cristiani. Cosa può significare il brano evangelico che avverte: “Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l’abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele – chi legge, comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti” (Mt 24, 15-16)?

E le parole che Gesù proferì nel tempio: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo (Gv 2, 16-21)?

Non dovrebbe la casa del Padre di Gesù restare tale senza nulla togliere alla vicinanza, all’incontro, con le altre religioni e culture? Anzi appunto rendendolo un incontro vivo, stimolante. Gesù dialoga e, come uomo, impara dalla samaritana: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te» (Gv 4, 21-26).

Il discernimento del cuore non si perde negli opposti schematismi, negli astrattismi e nei pragmatismi, della ragione a tavolino. Fuggire sui monti significa proprio cercare in Cristo le risposte e non in una super religione che annulla meccanicamente le differenze e dunque le persone. Poniamo un esempio che per certi aspetti almeno può aiutare la riflessione: ti farebbe piacere abitare con la tua famiglia in una casa in certi giorni della settimana mentre nei rimanenti vi abitano altri? Sarebbe questo un adeguato incontro tra le persone? Forse è meglio lasciare ad altre religioni una chiesa piuttosto che creare ulteriore confusione.

Ciò non significa che il Figlio non ami tutti, non dia la vita per tutti: “Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno (Gv 6, 35-39). L’eucaristia è il contrario dei meccanicismi. Tanto abbiamo in essa da scoprire. Nel cuore divino e umano di Gesù possiamo venire condotti in un sempre più profondo ed equilibrato discernimento. Per cui in questo intervento pongo domande aperte ad un aggiustamento di visuali.

L’intellettualismo sviluppa fino alla devastazione le conseguenze del ridurre tutto a tecnica ma gli apparati nulla sembrano potere, dominati dai meccanicismi che li costituiscono. E che li rendono atti solo a manipolare le coscienze altrui.

Imparare da tutti, per noi cristiani, in Gesù. Falsa unità, falso progressismo, falsa solidarietà, hanno il loro tallone d’Achille proprio nella potenza con cui manipolano le persone, spogliandole della propria libera ricerca umana, dei propri valori, dei propri risparmi, del proprio lavoro.