Società: un salto di qualità necessario come il pane

Forse a proposito di salto di qualità ci sarà chi pensa alle solite chiacchiere ma sempre più gente capirà in politica la differenza tra proposte anche di opposizione ma che in comune hanno il mero fare, sia pure diverso e invece il favorire la libera maturazione e dunque il libero scambio, la libera partecipazione, al di là di ogni formalismo d’apparato, delle persone. Nasce una società nuova.

Al link sotto una lettura nuova che comprende la profondità di Heidegger ma anche apre nuovi orizzonti che lui non vedeva proprio perché chiuso nel razionalismo. Forse dunque questa frase per lui era per certi aspetti una provocazione ma mostrava una quasi inconscia aspirazione ad un oltre.

Alcuni cambiamenti sono ritenuti inefficaci perché per esempio la scuola cristiana è razionalista anch’essa. Vi è una patina di cristianesimo su una cultura tutta del mero fare, della pseudo tecnica. Avviare nei tempi e nei modi adeguati una scuola dove si possa: scegliere liberamente alla luce di quale identità religiosa, filosofica, venire formati; e in momenti distinti avere uno scambio con le persone in cerca di altre visioni generali, significa stimolare le vie di un’autentica, concreta, crescita di ciascuno.

Le proposte solo in fondo del fare restano nello stesso dramma di base, lo svuotamento della gente. E portano ad una medesima conseguenza di fondo, il potere, il denaro, appannaggio di pochi dominatori di una massa di spogliati, di isolati, di omologati.

Mentre ancora oggi si può sentire qualche guida accusare la gente di venire meno alla fede, di avere una fede fai da te, Gesù nei vangeli guardava con amore e comprensione alle folle, commosso perché le vedeva come pecore senza pastore. Infatti nemmeno Gesù stesso è cresciuto senza l’aiuto degli altri. Chi fa la volontà del Padre mio, egli afferma, è per me fratello, sorella e madre. Gesù comprende il graduale, personalissimo, cammino di ciascuno.

Ormai solo un Dio ci puo’ salvare

 

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