La fede e la misura

La fede e la misura

Lo Spirito venendo sempre più in noi ci orienta alla comprensione per il fratello. Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno. Quelle persone crocifiggevano Cristo e lui le santificava. Lo Spirito ci muove a non giudicare. Senza la grazia nessuno può fare nulla. E noi non possiamo conoscere la grazia che è o meno nell’altro. Inoltre ognuno ha la sua personalissima storia. Può sembrare naturale e logico che una persona che non ha lavoro si renda disponibile a svolgere la prima onesta mansione che le può venire offerta. Se non accetta qualcuno potrebbe concludere che chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Ma invece magari quella persona ha problemi per esempio psicologici, neurologici, non facili da cogliere.

Tanti fattori che rendono difficile il discernimento sul fratello. Lo Spirito di Cristo ci orienta ad essere sempre più attenti, partecipi, con discrezione, della vita dell’altro in tutti i suoi aspetti, in tutti i suoi bisogni. La maturazione in una spiritualità serena, a misura dello specifico cammino di ciascuno, conduce verso una sempre più profonda consapevolezza della propria coscienza spirituale e psicofisica che aiuta a leggere anche nella vita del prossimo. Per cui per esempio una guida spirituale non resta paralizzata di fronte alla psicologia del discepolo, delegando a competenze pseudo tecniciste certi discernimenti. Le conoscenze della psicologia, pur con i primordiali limiti attuali, possono sempre aiutare ma specie dove adeguatamente inserite in un rinnovato a tutto campo cammino di crescita.

Ma proprio in quanto progresso nell’infinito mistero di Dio, dell’uomo, del mondo, tale consapevolezza è naturalmente umile, aperta a mille rinnovate scoperte in ogni campo. Così per esempio anche il formatore spirituale e umano non dirà mai ad una persona che gli chiede un confronto cosa ella deve fare ma cercherà insieme a lei le possibili vie, le possibili tappe, del suo percorso spirituale e umano lasciando però, nel profondo, sempre alla persona stessa il discernimento finale perché Dio parla prima di tutto a lei della sua stessa vita.

Le astrazioni del razionalismo portano ad incasellare ogni cosa, a vivere di moralismi, la fede ci conduce nel mistero ma proprio in questa sempre nuova, anche più dettagliata, comprensione ci libera dalle nostre misure abbandonandoci alla misura di Dio.

Nella sequela di Gesù si rinnova anche continuamente tutta la spiritualità, la cultura, qui per esempio anche la psicologia.