L’ermeneutica rinnovatrice della messa

https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2017/05/23/news/un-cammino-di-rivestimento-di-cristo-e-di-spogliamento-di-se-1.34604843

La messa fonte e culmine di ogni autentico rinnovamento

Gesù ha insegnato ai suoi discepoli che molte cose aveva ancora da dire loro ma per il momento non erano capaci di portarne il peso, lo Spirito li avrebbe portati alla verità tutta intera ricordando ad essi ciò che Gesù stesso aveva detto.

Questo dunque è il cammino in Cristo della Chiesa, nel mondo, nella storia, un sempre più profondo e rinnovato ritorno al Gesù dei vangeli, scoprendo sempre meglio il suo vivere, le vie del suo discernere divino e umano. Vissuto duemila anni orsono eppure sempre avanti a noi: ogni volta che la Chiesa matura in qualcosa, tornando ai vangeli vediamo con stupore che Gesù aveva già tracciato quel percorso.

E questo continuo rinnovamento ha la sua fonte ed il suo punto di arrivo nella messa. La liturgia penitenziale dona la grazia quasi (ma non pienamente) come una confessione, per poter riaprire il cuore a Dio. La prima lettura, dall’Antico Testamento, rappresenta la profezia, la ricerca di Dio da parte dell’uomo, in modo del tutto particolare da parte dell’Israele biblico, ispirata da Dio stesso. Il vangelo rappresenta il compimento delle Scritture, la rivelazione virtualmente piena in Gesù, Dio e uomo. La seconda lettura si riferisce all’attualizzazione, a ciò che la Chiesa del primo secolo ha compreso dei vangeli. In un percorso di continua rinnovata attualizzazione nel corso della storia, specie camminando nella fede più che in un fare cose religiose. Il salmo rappresenta la preghiera che scaturisce da tutto ciò. L’eucarestia il continuo farsi carne, per noi sempre nuova vita spirituale e umana, di Gesù in mezzo a noi e in noi. I vangeli sono una miniera di continue nuove, vissute, vitali, scoperte di grazia dell’amore meraviglioso di Gesù, Dio e uomo.