L’ a-sinodalita’ del razionalismo

Il razionalismo chiude in sé stessi, non aiuta a cogliere le sfumature di vero che vengono dagli altri. Si parla di dialogo, di comunione ma si finisce per volerli a patto che tutti la pensino come noi. Si spegne la sete di luce. Non si cercano le adeguate vie per dare spazio agli altri. La nostra epoca vive il dramma del razionalismo perché tutto ciò porta sempre più verso lo svuotamento, la manipolazione, il crollo.

Impressionante vedere come con poche parole Maria sembra abbia tracciato la via: “Alla fine il mio cuore immacolato trionferà”. Forse l’intellettualismo è così pervicacemente radicato in tanta cultura, persino cristiana, che sarà necessario sperimentarne ancor di più gli effetti nefasti per uscirne fuori.

La coscienza spirituale e psicofisica, il cuore, è invece naturalmente aperto alla luce nella quale esiste e cresce. E che può venire sempre più scoperta grazia divina e umana in Gesù. Dunque via di maturazione serena, a misura, che non calpesta la specifica umanità di quella persona ma la libera e la vivifica. È lo Spirito che ci mette in contatto naturale con Dio, con noi stessi, con gli altri, col mondo, aprendoci ad una sempre rinnovata comunicazione.

Noi viviamo nell’epoca dell’incomunicabilità del razionalismo. Dunque è vero che per queste vie i poteri imperversano e finiscono per dare nomi nobili ai propri interessi, a chiamare per esempio unità l’uniformismo coatto e varia oppressione il prevalere dell’altro. Ma è anche vero che tali conseguenze sono contenute già nelle fondamenta.

Gesù non ha parlato di fede e ragione ma di umanità, del cuore, aperto alla grazia. Il razionalismo anche cristiano crede in Dio ma discerne deducendo logicamente da certi principi. La sequela che Cristo ci propone è, in un cammino, di tornare sempre nuovamente a lui, ai vangeli, scoprendo sempre più la via del suo discernere divino e umano.

Gesù per esempio non ha scritto perché comunica dal vivo con persone specifiche e afferma di essere stato inviato ad Israele perché è ebreo. Impressionante vedere l’acheropita (= non fatta da mani d’uomo) Madonna di Guadalupe non mostrare sembianze semite ma meticce, spagnole e indie. E per queste vie si può comprendere perché Gesù risorto veniva riconosciuto solo nella fede. Si manifestava a misura delle persone particolari.