Una lettura diversa sull’Afghanistan

Cosa succede in Afghanistan? Come al solito i giornali di sistema sembra non lascino comprendere molto. Il pensiero unico non contempla uno scavo approfondito e perciò stesso aperto ad una pluralità di letture. Proprio questo punto anche a tal proposito stimola riflessioni.

La vecchia geopolitica sembra subire perlomeno modifiche. Con finanza e big tech che diventano più potenti degli stati. Si pensi ai social media che possono mettere a tacere presidenti di importanti stati e orientare come vogliono il pensiero di milioni di persone. Tendono a formarsi due classi sociali, i manipolatori, molti per mero bisogno di lavoro, al servizio di finanza e big tech e gli spogliati di tutto e manipolati.

Per ora i grandi stati in tale contesto sembrano spartirsi le zone d’influenza ma con interessi diversi da prima. Forse le grandi dittature proprio per il loro più radicale controllo sono sempre più forti e hanno interessi che di fatto convergono con finanza e big tech: l’indebolimento degli stati occidentali. A chi è più convenuto il covid? Sembrerebbe a finanza, big tech, Cina, casomai anche Russia. Finanza e big tech magari ritengono che la Cina non potrà mai impossessarsi per esempio degli Stati Uniti e proprio per questo la possono vedere come un’alleata.

A chi conviene ciò che accade in Afghanistan? Pare che le ambasciate di Cina e Russia non abbiano intenzione di lasciare il paese. Il potere USA sembra sempre più indebolirsi. Sono solo domande, possibili spunti di riflessione… E il cui prodest (a chi conviene) è sempre una chiave di lettura, questa sì che non cambia. Ai piccoli, ai poveri, invece, non conviene quasi mai. Preghiamo tanto. Cerchiamo di stimolare vie di più autentica democrazia, partecipazione…