Il figlio maggiore nella parabola successiva (Vangelo di venerdì 10 novembre 2023 e commento)

Lc 16,1-8 Venerdì 10 novembre 2023, San Leone Magno, Papa e Dottore della Chiesa

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».
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Il figlio maggiore, fratello del figliol prodigo, si era “impossessato” dell’azienda del padre pur essendo solo un suo amministratore. Tutto doveva essere sotto il suo ferreo controllo e venire gestito secondo criteri apparentemente perfetti. Ma queste fasulle impalcature sono a rischio crollo e quando ciò avviene di fatto egli non ha più nulla da amministrare. Allora deve trovare il modo di farsi aiutare in futuro da quelli che vessava con le sue rigidità: opera sconti sui debiti di ciascuno. Infatti non ci pensa proprio a lavorare come pretendeva dai suoi sottoposti. Non ci pensa proprio a operare nella carità, zappando, lavorando nei campi, né a pregare, a mendicare. Zappare e mendicare sono termini che indicano il disprezzo che aveva verso una invece così bella sequela vissuta di Dio. Il padrone di quella azienda così particolare loda il dipendente che finalmente, proprio persa la gestione, finalmente agisce come il padrone stesso avrebbe sempre voluto: prima di tutto con misericordia e dunque favorendo una crescita serena e libera delle persone verso la vita vera. E Gesù osserva che l’uomo talora cerca ogni strada per raggiungere i propri miopi obiettivi mentre così poco può aguzzare l’ingegno e ogni propria capacità sulla via della vita autentica, datrice di ogni bene. Ma Gesù come detto fa anche comprendere che proprio per la via dell’amore senza condizioni l’uomo può scoprire gradualmente la gioia di riamare.