Ambiguita’ e manipolazione, cifre della nuova dittatura

Il sistema sta sviluppando sempre nuovi modi per imbrigliare la democrazia. La china ha cominciato a farsi ripidissima nel primo decennio degli anni duemila. La finanza ha preso a sviluppare i suoi giochi folli, senza controlli, ben sapendo che prima o poi ciò avrebbe condotto all’esplosione di una crisi economica drammatica. Quando questa è puntualmente scoppiata si è detto sfacciatamente sui potenti e quasi unici grandi media del sistema che non ci si era resi conto di quello che poteva accadere.

Ecco gli arroganti “esperti” degli apparati che affermano che dare voce agli incompetenti è pericoloso, come se non si dessero nella società persone preparatissime, pensiamo a quanti preti provenienti dal mondo della cultura e come se non vi fosse sempre da imparare in mille modi da ogni persona, anche per esempio, dalle sue difficoltà e perplessità. Dunque pericoloso per chi se non per i soli potenti che qualcuno esprima vedute diverse. Si è sostenuto così che certe banche non potevano fallire perché troppo grandi e si è scaricato sul popolo il peso di un tale recupero. Il popolo è stato spogliato dei propri risparmi, il lavoro precarizzato e schiavizzato, qualsiasi contropotere dal basso, piccole e medie imprese, liberi professionisti, famiglie, massacrato da tasse esorbitanti e leggi assurde. Fin dalla scuola lo spogliamento di una libera formazione nella identità ricercata e nello scambio con le altre. Una civismo, una solidarietà, omologante che spegne l’autentico sviluppo delle persone e le rende meri individui consumatori persi in una massa anonima.

Fin da allora si è compreso che il potere, attraverso una pseudoscienza, un razionalismo astratto, era ormai completamente in mano ai potenti della finanza e di internet, ai potenti del virtuale. Ora si chiama complottismo il pensare che la pandemia, che di certo favorisce il virtuale, sia creata ad arte da tali realtà. Ma qui emerge l’anima di questa nuova dittatura: si cerca di confondere la gente con etichette di complottismo, di negazionismo, affibbiate a chi osserva che mai, per caso, qualcosa accade a favore della massa e a sfavore dei potenti. Il nuovo volto della dittatura è questo ambiguo portare tutto a vantaggio dei potenti senza che si possa obiettare nulla. I giochi della finanza, la pandemia, le elezioni via internet, soggette a molte possibili maggiori manipolazioni. La parola viene sistematicanente, legalmente, scientificamente, tolta a voci appena contrarie.

Di fronte a tale nuova dittatura bisogna sviluppare una nuova resistenza. Potere a chi il covid non conviene, potremmo sintetizzare. No a elezioni via internet: significa già essere passati alla dittatura.  È dunque un inganno cadere nella diatriba sui voti dirottati o meno nelle elezioni in USA. Tali votazioni vanno invalidate perché il voto elettronico moltiplica la possibilità di brogli. Sarebbe un significativo primo paletto allo strisciante assumere tirannicamente il potere da parte dei dominatori del virtuale. Non credere a nulla dei media, degli uomini di cultura famosi, chiunque sale alla ribalta, qualunque bene viene proposto dal sistema, può servire in realtà lo scopo di teleguidare le persone.

Divide et impera. Tra i possibili resistenti vi è un grande pericolo: non comprendere che è necessario fare rete tra tutti e invece cercare di emergere non dando spazio a “concorrenti”, pure preparatissimi. Si finisce per creare innocui piccoli canali di sfogo e anche di controllo di poche persone. Bisogna accogliere, dare spazio, dialogare. Condividere il più possibile dal vivo:  Il salto di qualità dallo sfacelo del tecnicismo al ritorno alla libera, plurale, ricerca umana comporta un ritorno alla condivisione dal vivo. Non a caso persone come Socrate e Gesù non hanno scritto, perché il discernimento dal vivo, in contatto con la specifica realtà viva è un’altra cosa. Il tecnicismo degli apparati irreggimenta il mondo con la pseudoscienza e il potere del denaro. Un sito nasce con tante buone intenzioni ma le logiche commerciali rischiano prima o poi di costringerlo nelle spire del potere economico. Se il fondamento è la logica astratta l’uomo è svuotato, manipolato ed entra in competizione col computer che sempre più lo può sostituire. La libera ricerca identitaria delle persone, la condivisione, l’accoglienza della partecipazione gratuita di tanti, la ricerca del vero e non le pseudocompetenze degli apparati, costituiscono il necessario salto di qualità. Allora il computer può aiutare l’uomo a sviluppare più pienamente la sua umanità.

Si potrà sviluppare questa nuova resistenza? No alla formazione scolastica falsamente neutra, no alla cultura e all’informazione del sistema, no ai personaggi esaltati dal sistema, no alle ambiguità (= potere a chi il covid non conviene; elezioni dal vivo… ).

Ascoltando voci diverse, plurali, si è stimolati a riflettere, a partecipare, il pensiero unico, il politically correct imperante, spegne. Il non potersi vedere dal vivo rallenta il diffondersi di queste piste, impegnarsi su queste vie significa aiutare la vita umana a non crollare definitivamente. Cosa avverrebbe se questi percorsi di resistenza si sviluppassero? Alcuni metodi dei dominatori del virtuale stiamo imparando a conoscerli, oscuramento, silenziamento, disinformazione, fino alla persecuzione, alla criminalizzazione, del libero pensiero, alla irrisione e alla calunnia. Dunque non la violenza fisica delle vecchie dittature ma una violenza più subdola, ingannatrice, del virtuale appunto anche se poi può finire anche nel fisico.