Alzatevi, andiamo (Gv 14, 31)

In questi tempi dominati dall’onnipervasività del pensiero unico, del solidarismo omologante, ci si può chiedere se la Chiesa come istituzione è in una condizione di tale debolezza, vulnerabilità, da poter soltanto aggregarsi al sistema sperando che Cristo la faccia comunque in qualche modo sopravvivere. 

 

Si tratta tra l’altro di divenire diffusamente consapevoli di questa manipolazione totale delle persone. È possibile che la scintilla veritativa dello Spirito di Gesù possa condurre a tale maturazione o i più non potranno che restare ampiamente condizionati da ciò che trasmettono i media e tutto l’apparato? 

 

La salvezza dunque può essere affidata solo a Gesù in quella Chiesa profonda che in qualche modo è dentro ma va oltre la sua facciata organizzativa? I primi cristiani cercarono di mostrare come la loro fede non mirasse a distruggere il potere ma ad aiutare la convivenza civile. 

 

Le difficoltà vanno valutate per discernere realisticamente, certo nella fede. Per esempio in Italia il sistema ha estese ramificazioni e molti mezzi ma il popolo in gran parte non gli è favorevole anche se vi è chi lo usa solo per creare un nuovo dominio e non una democrazia basata prima di tutto sulla libera formazione scolastica. Fa riflettere il detto di Gesù circa il regno dei cieli che dai tempi di Giovanni Battista il precursore fino al tempo di Cristo soffre violenza da parte del potere che se ne vuole impadronire. I due hanno dato la vita per testimoniare la verità. Gesù poi è morto come un malfamato e questo è il grande rischio di questa nostra epoca. Una persecuzione attraverso la manipolazione delle coscienze, la calunnia, la distorsione della realtà. Una guerra durissima tra la verità e la menzogna. 

 

Quali i pericoli reali? Quale la strada? Un discernimento saggio non cerca fanaticamente lo scontro. Gesù ha tentato in mille modi di costruire nella pace, anche per esempio allontanandosi da Gerusalemme. In Mt 10, 23 egli così istruisce i suoi discepoli: “Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo”. Ma la sua fine e il nuovo inizio, la fine di molti apostoli e il frutto del chicco di grano che muore nella terra, li abbiamo sperimentati.