Sinodalita’ e lupi

L’autentica sinodalità può nascere da una formazione che favorisce una libera crescita identitaria e dunque in momenti distinti e complementari anche un autentico scambio. Da tutto ciò si può sviluppare tendenzialmente una viva partecipazione di ciascuno, una ricerca del vero non ridotta alla giustapposizione di competenze formali, tra l’altro svuotate di questa crescita comune. 

 

La sinodalità che non sia frutto della vita rischia di divenire mero fare, più soggetto alle dinamiche degli apparati. Si può persino trasformare in una più capillare cinghia di trasmissione dei desiderata del potere. Ma non si può nemmeno escludere che nonostante tali limiti possano germogliare anche aspetti positivi. Perché una vera sinodalità è talmente parte di sviluppi profondi che il solo evocarla può produrre frutti anche potenti. 

 

In questo quadro va rilevato che il desiderio di favorire realmente la sinodalità orienta appunto a considerare ostacoli e limiti che si possano ad essa frapporre. Ho osservato altrove che una sinodalità non maturata in cammini di fede può deviare più facilmente verso la babele di certe riunioni di condominio. 

 

Ma persino dove si concretizzi la tendenza verso le adeguate vie della sinodalità necessita tener conto per esempio del pericolo di chi della sinodalità stessa si voglia servire per imporre i propri comodi. Ossia si possono dare persone con orientamenti diversi ma in un dialogo fondamentalmente pacifico e sincero e magari, ad ogni livello ma specie ai livelli più alti dove più grandi sono gli interessi in gioco, anche persone con varie gradazioni disposte al conflitto per ottenere i propri scopi. Fino ai veri lupi. 

 

Nella parabola della zizzania si vede che Gesù tende a non imporsi, a lasciare che i discernimenti maturino nel tempo nella vita vissuta. Gesù tende a dare spazio. Ma si parla comunque di situazioni dove per esempio si cammina nella fede. E certo non forzare non vuol dire permettere qualsiasi prepotenza.

 

Come fare se la partecipazione viene usata dai lupi? La sinodalità è di fatto impossibile? I lupi rischiano di divenire una scusa per il dispiegamento di una sinodalità formale nella quale ha parola solo il potere? Identità e scambio consentono di fatto una formazione sufficientemente libera? E magari di qui una gestione mediana della sinodalità nella quale si possano esprimere critiche costruttive cercando di impedire ai furbi di fare i furbi? 

 

Anche le difficoltà della vita orientano da un lato a scrutare in Cristo discernimenti sempre più adeguati alle situazioni reali, da un altro a cercare di vivere in lui come ci è possibile e ad affidarci al fondo completamente alla sua opera, fatta di vie che non sono le nostre.