Tappe conseguenti alla preghiera sincera (Vangelo di giovedì 12 ottobre 2023 e commento)

Lc 11,5-13 Giovedì 12 ottobre 2023, XXVII settimana del Tempo ordinario, anno dispari

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
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Si può sempre più venire portati da Dio nella fede che la preghiera cambia le carte in tavola. Se hai un padre che ti vuole bene e gli chiedi aiuto non si farà in quattro per te? E qui troviamo la risposta anche alla domanda sul non indurci in tentazione: Dio prende il buono delle nostre preghiere. Talora qualcuno si accusa di pregare con distrazione. Una cosa è che ciò avvenga per varia superficialità altra è la naturale circostanza che la nostra mente gira da sola, in tal caso l’importante è cercare di pregare per come possiamo, con sincerità. E la sincerità ci fa accogliere lo Spirito che è il primo dono della preghiera e senza il quale non riconosciamo i beni di Dio, non li accogliamo bene, non li lasciamo crescere bene… Insomma non guardiamo alle distrazioni involontarie nella preghiera ma al fatto che la preghiera sincera ci apre alla serena ed equilibrata crescita concreta. Così il CHIEDERE ci fa ricevere prima di tutto lo Spirito, quest’ultimo ci orienta a lasciarci portare dalla luce serena che illumina il nostro cuore, ci mette IN CERCA della volontà di Dio, e su quelle strade BUSSIAMO perché si aprano le porte di tali percorsi. Dunque non si tratta in questo insegnamento di Gesù di modi diversi di dire la stessa cosa ma di tappe di una preghiera vissuta. Per esempio un giovane di 25 anni CHIEDE a Dio di potersi fidanzare con la ragazza giusta per lui. La preghiera lo mette, per porre un possibile esempio, in cammino (IN CERCA) verso la parrocchia, qui parla con un sacerdote che gli propone, vedendolo pronto, un cammino di fede in una comunità di giovani suoi coetanei e qui facendo amicizia con tante persone conosce una ragazza di cui si innamora e lui BUSSA alla porta del suo cuore. LA GRAZIA AIUTA OGNUNO DI QUESTI PASSAGGI e senza di essa si potrebbe restare chiusi nel proprio guscio. Per esempio per timidezza si potrebbe fare poco (mi raccomando non si passi all’eccesso opposto dell’indelicatezza e dell’invadenza) per cercare di approfondire il rapporto con quella giovane.