Spaccatura o traboccamento?

Gnosticismo e pelagianesimo sono due facce della stessa medaglia, quella dell’uomo ripiegato su sé stesso. Il razionalismo prevalente negli ultimi secoli accentua questi pericoli: il cristiano di cultura razionalista finisce in vario modo e misura per circoscrivere la stessa fede nei distorcenti limiti di un’astratta ragione. Si scade nell’ideologia.

 

Tra i cristiani razionalisti quelli più attaccati al cielo possono chiudersi in una tradizione senza maturazione, in definitiva in un tradizionalismo. Quelli invece di magari minore fede o comunque a modo loro più attenti all’umano possono avvicinarsi all’omologante egualitarismo dell’epoca. Nella sua vuotezza di significati profondi facilmente molto gradito ai potenti, che vogliono ridurre il popolo a meri individui consumatori persi in una massa anonima.

 

La dinamica consequenziale del razionalismo potrebbe rischiare di portare in un crescendo a spaccature insanabili nella Chiesa. Forse si sarà costretti ad intuire il bisogno di un oltre rispetto al razionalismo? Forse si sarà costretti ad un più attento ritorno al Gesù dei vangeli? Scoprendo che lui non parla di fede e ragione ma di umanità integrale della specifica persona che matura nella Luce che scende su di lei a misura, come una colomba. La via del cuore nella Luce serena orienta a discernimenti che aiutano a cercare una spiritualità divina e umana in Gesù. Superando gli opposti scogli di cui sopra.

 

Valorizzazione profonda della donna, valorizzazione di ogni fedele ma anche, per esempio, diversificazione di certi ruoli. Non a caso Gesù potremmo dire che ha avuto con sé donne cardinale ma non donne prete. La donna è diversa e di pari valore rispetto all’uomo.

 

Comprensione del cammino graduale di un omosessuale, anche benedizione di una coppia omosessuale ma non sacramento matrimoniale, né genitorialità omosessuale. 

 

Nei vangeli può apparire che Gesù abbia offerto l’eucarestia a Giuda e ai fuoriusciti discepoli di Emmaus. Molto la Chiesa può forse dunque avere da scoprire in proposito. 

 

Gesù ha salvato le persone, non ha mai parlato di eutanasia, di aborto. Una cosa è comprendere le persone che sono in cammino, un’altra è consentire a leggi che dispongano della vita umana. 

 

Democrazia è aiutare l’autentica maturazione delle persone. Dunque fin dalla scuola libera formazione alla luce della identità religiosa, filosofica, cercata e, in momenti distinti e complementari, solo allora più autentico scambio. Sviluppi identitari e incontro stimolano l’uscita dal razionalismo perché orientano ad una crescita vissuta irrigidendosi meno in disumanità.

 

Rinchiudere fin dalla scuola in un falso neutralismo razionalista significa invece svuotare le persone al più dirigendole verso una solidarietà omologata che non per nulla piace ai potenti. Ci si ferma ad una carità pelosa perché si vuole stare ben lontani dall’emancipare davvero la gente attraverso una libera crescita. Restituendo al solo legittimo detentore, il popolo, le specifiche persone, la scelta sulla propria formazione. Oggi poi che il potere sta in grandissima parte nella educazione e nell’informazione possiamo immaginare le posizioni di certi potenti in proposito. Ma il razionalismo stesso con le sue astrazioni non aiuta certo ad intuire l’importanza di una scuola come quella sopra indicata. 

 

Come si vede un discernimento più vicino talora all’una talora, all’altra forma di razionalismo. Magari stimolando a cercare sempre più nel Gesù dei vangeli.