Profezie e rivelazioni private (Vangelo di giovedì 19 ottobre 2023 e commento)

Lc 11,47-54 Giovedì 19 ottobre 2023, XXVIII settimana del Tempo ordinario, anno dispari

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
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Il profeta spesso porta novità che approfondiscono in maniera autentica la fede ma la novità stimola cambiamenti che a vari potenti possono interessare ben poco e che possono anche scomodare in vario modo il loro stesso potere. Certo bisogna comprendere tante cose. Tanti approfondimenti della spiritualità li può comprendere molto più facilmente la gente che può sperimentarne i benefici nella condivisione concreta, feriale, con l’inviato di Dio. Bisognerebbe che anche il potente si confrontasse nella vita concreta con tale eventuale profeta ma non è cosa sempre facile e sensata per mille motivi. Ma senza ciò sarà difficile al potente cogliere davvero la profezia. Inoltre possono esservi persone squilibrate, immature o anche disoneste, che si presentano come profeti. Per tali e altri motivi anche per esempio un pastore assetato di luce potrà discernere prudentemente di non andare a verificare la cosa. Resta comunque che tale prudente discernimento ha senso profondo se il pastore è davvero assetato di luce mentre la sete di luce sempre nuova può talora latitare anche nel pastore, che può essere una persona che ritiene di avere capito tutto e magari ormai lascia spazi sempre più esigui ad un rinnovamento totale, spirituale, umano, culturale… Su queste vie la stessa Chiesa può crescere all’infinito nell’intuizione che il Gesù dei vangeli è ancora tanto da scoprire, come afferma lui stesso, superando l’identificazione del proprio Gesù col Gesù reale. Nella misura in cui non vi è questa profonda apertura del cuore l’accoglienza, l’attesa, della profezia rischia di essere già morta.
Gesù comunque qui non si riferisce a queste debolezze ma ad atteggiamenti radicalmente cattivi che giungono a perseguitare il profeta e finanche ad eliminarlo fisicamente, in difesa di miopi interessi. In tutto ciò quale può essere l’atteggiamento del cristiano laico che cerca con cuore sincero Gesù? Ordinariamente in mezzo a tanti rischi la via migliore è quella di cercare un formatore preparato, un padre spirituale serio e sereno, che lo aiuti a crescere. Il consiglio è, ordinariamente, quello di non cercare “effetti speciali”, vie non ordinarie perché tali vie come detto spesso possono provenire in realtà da squilibri ed interessi vari e comunque facilmente non comportano anche la preparazione più sicura e decisiva, quella di saper accompagnare in modo profondo ed equilibrato il cammino delle persone. Va aggiunto che le varie rivelazioni private, ossia donate a veggenti e simili, vanno prese anche quando autentiche con le pinze perché sono a misura di chi le riceve e chi le riceve può non essere pronto a tradurle adeguatamente nella vita delle specifiche persone.