Ogni scelta in varia misura apre e/o ripiega (Vangelo di giovedì 10 agosto e commento)

Gv 12,24-26 Giovedì 10 agosto 2023, San Lorenzo, diacono e martire

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
***

Senza la grazia non si può fare nulla ma anche nella grazia ricevuta paure, miopi interessi, affettività, ferite, schemi, possono rallentare, deviare, persino spegnere, il cammino di sequela di Gesù. L’uomo ha, al momento della grazia, davanti a sé la via dello scioglimento dei suoi nodi, dell’apertura di strade di pienezza con ogni bene e restare ripiegato sul vecchio sé stesso che pare dargli sicurezza quando invece sperimenta vario malessere proprio a causa di tali chiusure. Qui Gesù specifica che non si tratta di vivere un bene generico, di testa propria, ma di seguire lui, di andare dove va lui. Quindi qui Gesù chiarisce che si possono chiamare bene cose che in realtà danno spazio, che nella grazia ricevuta si poteva non dare, alle proprie ferite, affettività fragili, ansie, ai propri miopi interessi, schemi, si può prendere su queste scie della parola di Dio ciò che fa comodo e mettere da parte ciò che stimola un sincero lasciarsi portare oltre, si può dire che Dio è con noi senza volere vedere che noi non siamo con lui. Il cammino di ciascuno è libero, graduale, Dio non è un efficientista ma esiste una tendenziale maturità, solidità, della persona ed invece un trascinarsi in percorsi di ripiegamenti vissuti in proprio ed incoraggiati negli altri. Si tiene per esempio più ad affettività malate che al costruire rapporti autentici, solidi, in Dio. Senza la grazia non si può nulla ma qui Gesù stimola ad accoglierla profondamente secondo quei reali margini di scelta che abbiamo. Fermarsi, pregare, nelle situazioni concrete e riflettere: cosa muove in profondità il proprio discernere, agire? La sincera ricerca del volere di Dio o debolezze varie? Quando si sceglie con attenzione il bene sincero, si è sulla via di superare proprio i legacci vari che soffocano la vita. Ogni nuovo lasciarsi portare oltre apre e stimola una successiva ulteriore crescita. L’uomo nella sua creaturalita’ può vivere scelte che nello stesso momento in parte aprono in parte chiudono anche quando la grazia consentirebbe una più sincera apertura. La parte buona può finire per nascondere quella malata. Gesù ci aiuta: dove sono io là sarà anche il mio servitore. Quanto si è distanti da quel dove? Quanto può aiutare in tale percorso un serio e sereno padre spirituale. E questo è un altro aspetto che indica la maturazione di una crescita profonda: il cercare sinceramente, secondo i tempi della grazia, aiuto invece del restare chiusi nelle proprie paure, difese… Dunque Dio salva chiunque lo voglia ma lascia anche margini liberi di scelta nell’entrare sempre più nella vita fin da qui sulla terra.
È quello che dice San Paolo nella prima lettura odierna:

2Cor 9,6-10

Fratelli, tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.
Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti:
«Ha largheggiato, ha dato ai poveri,
la sua giustizia dura in eterno».
Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.