Le difese soffocanti (Vangelo di lunedì 31 luglio 2023 e commento)

Mt 13,31-35 Lunedì 31 luglio 2023, Sant’Ignazio di Loyola, presbitero

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
***

Il seme è seminato da qualcuno, persino Gesù non esce fuori dal nulla ma è figlio anche di una storia umana, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo. Figlio è il titolo con il quale più spesso Gesù indica sé stesso. È su questa via che il seme cresce e diventa gradualmente albero che accoglie tutti i doni di Dio, anche le persone che, in uno scambio reciproco, lo sentono come un aiuto. Non si può diventare davvero padri senza essere stati ed essere sempre nel profondo figli. Quando si fa il padre senza essere stato ed essere figlio di è usciti fuori come dal nulla, non ci si è mai esposti, si è vissuto sempre in difesa, il cuore non si è aperto… Signore con i tempi e i modi dell’amore aiuta, se questo è il tuo disegno, ad aprire davvero il cuore, ad esporsi, ad aprire davvero le porte e le finestre della propria casa all’aria e alla luce.

Il vento e la luce

Vieni, entra, la porta è aperta
ed entra il vento e la luce delle stelle.
Vieni, entra, mentre ti attendo
dormendo e sognando.
A lungo ho camminato,
valli e monti ho traversato,
ora ti attendo nel mio riposo.
Vieni, entra, siedi alla mia tavola
e dimmi, in questa notte di vento e di pace,
quella parola che diventa vino e pane.