La rivelazione finale della farsa

Chi odora di pecore, chi di palazzo, di sistema, di veterorazionalismo fin nelle sue ultime propaggini pseudotecniciste e del mero fare. La gente è come pecore senza pastore, svuotata da tutto ciò, spogliata di tutto. Persino Gesù cresceva con l’aiuto degli altri. Chi fa la volontà del Padre mio è per me fratello, sorella e madre. Così le persone non avvertono alcuno slancio, alcuna speranza, alcuna partecipazione.

Eppure si continua sulla stessa falsariga senza alcun cambiamento, senza dare spazio a voci diverse che potrebbero almeno contribuire ad allargare gli orizzonti. Il sistema si chiude nelle sue logiche d’apparato. L’eterogenesi dei fini pare l’unica via di svolta. La vuota pseudotecnica, l’omologante mero fare, conducono al prevalere del denaro e del potere. E il denaro e il potere dividono. Anche se si giungesse ad una dittatura dei più forti per quanto tempo andranno d’accordo questi tali uniti solo da vuoti interessi personali?

Già la torre di Babele conosce gli esiti della via del mero fare. L’unica lingua del pensiero unico si disperde nei mille idiomi di ciascuno. Vi è dunque un più profondo pensiero unico, il tecnicismo ed il mero fare appunto, che accomuna deep state, ingenue opposizioni parlamentari che magari ormai hanno mangiato la foglia dell’impossibilità di uscire, con i criteri conosciuti , dalle due attuali classi, del potere e dei manipolati, spogliati e persino quasi tutte le cosiddette (pseudo) alternative di sistema.

A causa forse della coriacea, storica, chiusura di certi vecchi gruppi di potere ecclesiali il pensiero unico ecclesiale imperversa per certi aspetti più che in altre epoche . Ma la strada dell’imposizione a fin di bene, ancora una volta vario tecnicismo, non fa che prolungare l’agonica eterogenesi dei fini: lo svuotamento che tutti spegne e disperde.

Il pensiero unico, anche ecclesiale, può esistere solo fingendo di non esistere. L’eterogenesi dei fini si manifesta nel malessere della gente che non ne può più di non venire aiutata a crescere semplicemente, liberamente. Non si tratta di consapevolezze critiche ma di vita che semplicemente si spegne o vive per liberi e liberanti miracoli dall’alto. Ma il pensiero unico può esistere solo nell’inganno di non darlo a vedere.

Emerge sempre più dalla vita stessa il bisogno di libera formazione, libero scambio, libera partecipazione. Il bisogno di vita nuova integrale che esca dalla fontale, pandemica, ferita mortale dello pseudo tecnicismo che svuota e facilita il falso neutralismo della dittatura. La rivelazione della farsa è stata già in passato la fase finale di epoche giunte appunto al termine.