La grande grazia non accolta (Vangelo di venerdì 6 ottobre 2023 e commento)

Lc 10,13-16 Venerdì 6 ottobre 2023, XXVI settimana del Tempo ordinario, anno dispari

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
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Gesù si rivolge qui a chi ha ricevuto la grazia della conversione e non la accoglie. Talora anche se la grazia è venuta non è facile seguirla specie subito perché ci si sente legati da interessi, timori, schemi, abitudini al controllo su tutto mentre la fede mostra un cammino lungo il quale si sperimentano doni nuovi e belli si ma appunto non subito ma perseverando. Per questo Gesù si rivolge proprio a chi ha ricevuto una grazia molto grande tale da orientare più agevolmente a superare titubanze varie eppure resta ripiegato su sé stesso. Questa grazia può far montare la testa perché ci si avvede di aver compreso tante cose e l’inganno può divenire ancora maggiore perché se poi non la si accoglie nella vita concreta tutto resta una cosa vuota. E le cose vuote possono portare tante conseguenze. Dunque Dio non punisce, perdona tutto, porta in paradiso nella sua misericordia infinita ma se il cuore resta chiuso non può stare bene.