La fede pace della vita comunitaria (Vangelo di sabato 29 luglio 2023 e commento)

Lc 10,38-42 Sabato 29 luglio 2023, Santa Marta

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
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Ci incoraggia la storia di questa santa, Marta, che ha dovuto percorrere il proprio graduale cammino di crescita.
In questo episodio è già una persona buona ma vive il bene più con le proprie, in realtà inesistenti, forze che appoggiandosi a Dio. Dunque vede e vive ogni cosa dal proprio limitato punto di vista. Giudica persino Gesù che non corregge la sorella, si agita sentendo su di lei tutti i pesi delle situazioni, non aiutata da nessuno. Gesù la aiuta con comprensione e amore sulla via della crescita mostrandole che ognuno ha la propria chiamata da Dio, aiutandola a guardare le cose nella fede, dal punto di vista di Dio. E così può cominciare a comprendere che mentre lei era chiamata a fare servizio Marta era chiamata ad accogliere Gesù e tutte e due le cose erano buone perché era giusto sia preparare da mangiare a Gesù sia accoglierlo. Questo attaccamento ai propri programmi nevrotizza perché sono cose alla fine vuote e precarie mentre la fiducia nel lasciarsi portare da Dio ci conduce in una vita sempre più serena e gioiosa che non ci sarà tolta perché lì è Dio che guida verso la pienezza ogni persona. Questa storia di Marta fa riflettere sulla vita delle comunità varie. Quando si cresce nella fede si vedono e si sperimentano le cose in modo nuovo, si è disposti a lasciarsi portare oltre i propri sguardi, Quando invece si vive il bene in proprio non si esce da sé stessi, le teste diventano mille e scollegate. È la storia della torre di Babele. Quegli uomini volevano fare cose buone con le proprie forze ma la confusione delle lingue mostra quello che andiamo meditando in questo brano.