La dignità e l’amore

Nei vangeli vediamo che anche i discepoli di Gesù tendono a rapportarsi con lui sul piano della dignità. Allontanati da me che sono un peccatore dice Pietro a Cristo dopo la pesca miracolosa. E ancora Pietro dice a Gesù: tu non mi laverai i piedi. Il vangelo di Giovanni manifesta un sincerissimo sforzo di presentare fino in fondo quello che veramente ha vissuto e detto Gesù. Forse non è un caso che solo nel quarto vangelo sia raccontata la lavanda dei piedi. Gesù qualche rara volta usa la parola degno ma mai nel senso come vediamo sopra per esempio usato da Pietro. Gesù si rapporta sul piano dell’amore. Forse un genitore si rapporta sul piano della dignità con un figlio che sbaglia? Si tratta dunque di chiavi di lettura che non aiutano a capire il cuore di Gesù. Anzi producono effetti distorcenti come per esempio quella strana differenza tra il Gesù vivo che mangia con i peccatori, che prende sulle spalle la pecorella smarrita ed il Gesù eucaristico che talora può venire presentato come un condannatore. Ma lui non dice: non sono venuto per condannare ma per salvare?