Il robot e il Magnificat

Viviamo in un sistema che ha spogliato la gente dei valori, dei risparmi, del lavoro (tra l’altro imprese svendute a Francia e Germania, finanza e big tech), della vita sociale. Ma avendo in mano cultura e informazione (ormai grigia ripetizione dei codici del potere) ancora vi è chi lo ringrazia e lo vota. Al punto che, compreso alfine il culturalmente prevedibile andamento delle cose, anche molte opposizioni sono entrate al governo o altre ne sono restate fuori solo per non lasciare la casella libera per più profondi movimenti di critica. Il capolavoro della dittatura delle apparenze. Non è davvero il colmo che la crisi pandemica sia gestita di fatto dai suddetti potenti del virtuale che di essa stanno ampiamente beneficiando, dirigendo tutto verso il virtuale stesso?

 

Sviluppi prevedibili perché qui conduce la parabola del razionalismo. Lo pseudotecnicismo tende, attraverso varie fasi, a svuotare, omologare, manipolare a piacimento, le persone, a renderle meri individui consumatori persi in una massa anonima. Gli stessi potenti sono in realtà schiavi di questo meccanismo. L’uomo diventa succube del robot da lui creato. Restano il denaro ed il mero potere a guidare le sorti del mondo.

 

La democrazia autentica favorisce, fin dalla scuola, la maturazione delle persone nella identità spirituale, filosofica, liberamente cercata e, in momenti adeguatamente distinti e complementari, nel solo allora autentico scambio. Senza tale salto di qualità qualsiasi opposizione prima o poi viene, come dicevo, inglobata dal sistema che ingenuamente vorrebbe cambiare. 

 

La stessa cultura è regolata da astratte competenze prive della suddetta crescita profonda di ciascuno. La ricerca del vero è sostituita da codesti formalismi istituzionali o da altri fasulli prodotti del sistema come la notorietà teleguidata o il mero ruolo. Eppure vi è chi, formato in tale mentalità, non si avvede di nulla. Non avverte la drammatica distorsione delle parole: la differenza tra una solidarietà frutto dell’autentica crescita sopra descritta ed una solidarietà omologata ad uso del potere, tra un femminismo inteso come valorizzazione di ogni persona e la cooptazione di soggetti utili al sistema, tra un’obiezione di coscienza che dia spazio ad un sano pluralismo ed una che condanna persone sincere ed esalta chi persegue anche fuori della legge i desiderata dell’apparato…  

 

Apparenze senza sostanza così come con estrema arroganza e con minacce un potere che sta conducendo verso un tragico crollo stabilisce ad hoc chi tirare su e chi gettare giù, talora con accuse quando vere, quando false, ma comunque sempre mirate. Che, pur distruggendo ogni cosa, i dominatori siano tutti santi?

 

Per noi cristiani la fiducia è, con Maria, nel Dio del Magnificat, che conduce la storia con la collaborazione dei piccoli. È nel sempre più profondo tornare ai vangeli, scoprendo il discernere concreto, divino e umano, di Gesù. Il suo amore meraviglioso e liberante.