Il Gesu’ vivo che ci porta

Gesù risorto dà appuntamento ai suoi discepoli in Galilea. Lo Spirito li condurrà alla verità tutta intera ripercorrendo sempre rinnovatamente la vita terrena di Cristo. La sua vita pubblica è partita appunto dalla Galilea. È un cammino di fede, portati dal sempre più profondo rivelarsi del vangelo. La Chiesa stessa non finirà di scoprire come Gesù ama in modo meraviglioso, liberante, rasserenante, ogni specifica persona.  La Parola è un seme di grazia che tende a crescere in modo adeguato, a misura, in chi ne riceve il dono, verso il suo pieno compimento.

Allora ascoltare Gesù è preghiera, è vita, è dialogo e condivisione, vivere ogni cosa come, a modo suo, grazia e nella grazia. Discepoli del sempre nuovo manifestarsi di Gesù, presente in noi e in mezzo a noi. Sulla base della rivelazione virtualmente piena già donata.

La Parola può invece in qualche caso venire presentata come un concetto ormai risaputo, da mettere in pratica con le proprie, in realtà inesistenti, forze. Già lì la fede rischia di spegnersi, di divenire morale, astratta teoria, i codici di apparato possono tendere a voler prevalere sul cammino di un popolo, nel mondo. Diventa tecnica, mero fare, ogni cosa. Si svuota la vita. Non è stata ogni rinascita nella Chiesa, della Chiesa, nel mondo, un sempre nuovo ritorno al vangelo?