I salti nella fede (Vangelo di lunedì 7 agosto 2023 e commento)

Mt 14,22-36 Vangelo di lunedì 7 agosto 2023 e commento

Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
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I discepoli hanno aiutato Gesù a compiere il miracolo della moltiplicazione dei pani incoraggiando le persone a sedersi, ossia a mettersi a tavola, pur se non c’era nulla da mangiare. Gesù li costringe a precederlo all’altra riva perché non si attacchino al risultato esteriore ma alla volontà di Dio. È un passaggio difficile, significato dal vento contrario. Leggere che li costrinse è significativo: si comprende che loro si fidano dell’amore di Gesù e ciò gli consente di dare loro questa spintarella verso un oltre rispetto alla falsa sicurezza della posizione acquisita di cooperatori in grandi miracoli. Si fidano ma stavano tanto comodi nel traguardo tra l’altro appena raggiunto. Ma proprio in questa nuova profondità Gesù li ha preparati al nuovo dono di vederlo venire nella notte oscura sulle acque della fede e non con la sua normale presenza terrena. Pietro intuisce questo e gli chiede di camminare sulle acque della fede. È bello che lo chiede a Gesù che teme sia un fantasma. Ossia si lascia guidare dalla fede che può vivere chiedendo aiuto a Gesù, non cercando sicurezze con propri ragionamenti, dato che di Gesù dubitava. Ma se di Gesù di tratta lo aiuterà con la luce della fede. Pietro stava cominciando ad intuire molte cose. Eppure basta il vento a confonderlo. Ma non camminava già miracolosamente sulle acque? È un cammino per l’uomo ascoltare la luce della fede ricevuta in dono e non lasciarsi distogliere da essa a causa di fasulle voci interne o esterne. Gesù lo aiuta tendendogli la mano ma anche gli insegna con la sua parola di grazia appunto a non lasciarsi confondere da altro e ad abbandonarsi alla luce della fede.

In questo brano vediamo dunque che Gesù attraverso lo Spirito e/o le situazioni della vita e/o l’aiuto di persone concrete può al momento giusto aiutare, spingere amorevolmente, le persone disposte a fidarsi del suo amore ad entrare in nuove visuali, in una vita nuova, cui non erano abituate. Pensiamo a tanti atteggiamenti che paiono così naturali nella vuota mentalità-cultura odierna e all’oltre che apre inaspettati orizzonti di pace, di amore sereno e autentico, di nodi che si sciolgono, di strade che si aprono, di doni che vengono.