Annunciazione

Il segreto del tempo (nuova raccolta)

Annunciazione

Nel cielo amico d’estate
nubi accaldate, tristi,
dileguano come fosse
un miracolo.

Il segreto del tempo (3)

Tempo che piega,
tempo che spezza,
tempo che bacia,
tempo che carezza.
Tempo di amare,
tempo di lasciarsi,
tempo di tornare
e mai più abbandonarsi.
E tempo dell’uomo
e tempo di Dio,
tu sai il segreto
del nostro cammino,
mistero vicino
del tuo passare
nel cuore dell’uomo,
stanco di aspettare.

Il Dio che viene

Vieni, entra, la porta è aperta
ed entra il vento e la luce delle stelle.
Vieni, entra, mentre ti attendo
dormendo e sognando.
A lungo ho camminato,
valli e monti ho traversato
ma ora ti attendo nel mio riposo.
Vieni, entra, siedi alla mia tavola
e dimmi, in questa notte di vento e di pace
quella parola che diventa vino e pane.

Il segreto del tempo

Quando veniva una luce di sera,
quella della luna, quella di una stella,
sentivo una dolcezza fiduciosa e serena.
Veniva una preghiera,
come dal cielo, come dalla terra
e vedevo dal convento le valli,
i villaggi,
portare il segreto del tempo,
che alcuno sapeva e ognuno conosceva.

L’estate della risposta

Furtiva pare ogni cosa
nel freddo mattino invernale,
estranea la terra al mare.

Sconnesso ognuno, incerto,
cerca non sa cosa,
come un porto chimera,
una domanda ignota.

Il pregare della sera

Un eco che prima non c’era
sentivi la sera
come fosse ora quell’aia
interno della chiesa
e si ascoltasse
nel vespro naturale
la voce profonda delle cose,
ciascuna portata al suo riposo,
alla sua naturale dimora.

Secondi vespri

Giungevano quei campi
alla filanda,
poi al villaggio,
portati dagli olmi,
dai cornioli,
fino al bosco
che si faceva colle
quasi monte ed oltre
da un ribasso
si vedeva all’orizzonte
il mare
ed al tramonto
un sole enorme rosso…

Il segreto del tempo (2)

Sparsi villaggi per i colli
rifrangono qua e là raggi
del tramonto. Come fitte
lancinanti di luce o grida
di perché rivolte al cielo.
E velano e rivelano il segreto
del tempo, di ogni sentimento
umano che parla nel silenzio
e attende la risposta di qualcuno
chiedendola all’eterno.

Olio e vino (Lc 10, 34)

Come disegnava scheletri fantasma
un gioco d’ombre e bastava spostare
una sedia vicina al lumino della sera
così, come a fanciullo, veniva la luce.

Colle santuario (“Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco angeli gli si avvicinarono e lo servivano” Mt 4, 11).

Nella tersa notte delle distese,
delle colline ormai assopite,
piccole luci di strade, di case,
brillano nel segreto del tempo.
Semplice e bello, senza pretese
di glorie rinomate, di chiacchiere
astruse.
Anche piccole luci sono corti
celesti di lucciole incantate.
Così è vedere da questo poggio
di grazia tutte le cose.

Frate Scolta

Scuoteva la brezza invernale
l’ombrellone alla spiaggia,
lasciato in attesa di qualcosa
che tornasse per restare.
Silenzio d’un tempo cessato
nel verde azzurro del mare,
nell’orizzonte lontano, come
chiaro invalicabile confine.

Allora stupore fu l’oltre
incommensurabile del vento.