La drammatica necessita’ di una vera sinodalita’

La Chiesa vive anch’essa in questa difficilissima società teleguidata dalla finanza e dalle big tech. Una società svuotata e spogliata di tutto fin dalla scuola, dove le vive e libere ricerche umane e il solo allora autentico scambio cedono il passo ad una cultura della ragione astratta, col suo corollario politically correct di una solidarietà omologante, un falso bene che spegne gli slanci dei giovani. La fede è stata rasa al suolo da questa cultura.

Dove la crescita libera e profonda è tarpata finiscono per dominare pochi ricchi manipolando le persone con la cultura e l’informazione a senso unico. Si va verso una drammatica privazione di ogni cosa. Ogni potere è in mano a poche persone che troveranno sempre il modo per restarvi, aggirando e raggirando la democrazia. Di questo passo se la civiltà non crollerà, in un modo o nell’altro, prima l’unico conflitto potrà avvenire in una lotta tra questi potenti.

Vanno comprese le difficoltà della Chiesa, anch’essa proveniente da spiritualità-culture astratte, da un’informazione totalmente gestita dall’alto. Certi passaggi non sono per nulla facili. I poteri esterni incombono onnipervasivamente, i pericoli, la scarsa preparazione, possono sviluppare conseguenze complicatissime.

Ma va detto che appare estremamente decisivo aprirsi nella comunità cristiana ad un dialogo, anche sui media, davvero partecipato, plurale, cercando la verità sostanziale e non dando parola formalisticamente a ruoli, competenze, cooptazioni, che lasciano prevalere le logiche di apparato e spengono una ricerca a tutto campo che può contribuire a rinnovare anche la società. Mentre il non farlo di fatto rafforza il pensiero unico.

D’altro canto solo la libera formazione, l’autentico scambio e la viva partecipazione aiutano l’uscita dalle astrazioni a tavolino stimolando la ricerca di una crescita sempre più umana di ognuno sulla propria personalissima via. Quando si elide ciò la spiritualità rischia di farsi disincarnato spiritualismo, senza vivezza di slanci che orientino all’incontro dal vivo, al rinnovamento a tutto campo, attento ad ogni bisogno dell’uomo. I codici degli apparati spengono una sempre più profonda vicinanza, comprensione, un accompagnamento graduale, a misura, attento a ogni bisogno. Si può parlare talora di vicinanza farsa in quanto attenzione sì, per esempio, ad una comprensiva gradualità ma incanalata negli orientamenti voluti.

Nell’epoca della onnipervasiva formazione e informazione a senso unico, nel crescente (e quanto e in che modo perseguito?) isolamento sociale di una società dove tutto è mera falsamente oggettiva tecnica, può rivelarsi davvero una almeno in parte incongruente intenzione sviluppare una sinodalità privata di questa partecipazione.