Veri e fasulli valori nella scuola

Veri e fasulli valori nella scuola

La scuola può risultare in varia misura una cartina di tornasole della situazione profonda e concreta del paese. Un

continuo rimestare soluzioni sempre tecnicistiche, perlomeno riduttive, senza apparentemente considerare lo svuotamento sistematico al quale vengono sottoposti i giovani ad opera di una formazione pseudoneutralista che non consente loro di scegliere di venire formati alla luce della loro personale ricerca (per esempio in una fede religiosa) e nello scambio con le altre identità. E anzi non di rado scaricando su insegnanti, famiglie, genitori, le colpe di questo sbraco, specie negli accadimenti negativi più eclatanti.

 

Tale gestione politica può dipendere da una cultura giunta al capolinea, tecnicizzata, che non crede nelle potenzialità di una profonda educazione se non nel senso di un’abilitazione a competenze concrete, senza un più adeguato sostrato motivazionale, umanistico. Non è raro osservare che antiche istanze egualitarie, anche di pace sovranazionale, possono venire trasformate nella dittatura più o meno sottile ma spesso non poco violenta della finanza e della mentalità ad essa consona. Per la quale in nome di una pseudoscienza si distruggono tante espressioni dell’umano che invece potrebbero costituire le fonti di una rinascita personale e sociale.

 

Una causa determinante di questa mala gestione è con evidenza il potere, magari talora in mano a poche persone che muovono in vario modo i fili di persone bisognose di lavoro, talora desiderose di fama e di ricchezza.

 

Ora dalla società, spesso dalla Chiesa, sorgono germinalmente stimoli nuovi che smascherano gli inganni o gli errori dell’educazione integralista e di quella neutralista. È vero, non è giusto imporre a tutti lo stesso credo ma il neutralismo è un credo anch’esso e svuotante, che calpesta equanimemente l’umanità di tutti quelli che nelle loro diverse ricerche non vogliono crescere all’ombra di uno pseudo tecnicismo. È giusto invece che ognuno possa scegliere una formazione alla luce della propria profonda ricerca e nello scambio vissuto con le altre identità. Dunque dando spazio all’una e all’altra istanza, invece che a nessuna delle due.

 

È giusto anche che, tra l’altro, a professori e a studenti sia riconosciuta un’adeguata libertà, partecipazione, nel processo educativo. Bisogna però porre attenzione a nuovi inganni manipolativi. Lo studente per esempio  che desidera crescere alla luce della fede cattolica è giusto che possa scegliere scuole con congruo spazio dato ad insegnanti cattolici, riconosciuti dalla Chiesa. Siccome poi nella Chiesa vi sono legittimi orientamenti diversi potranno nascere percorsi scolastici cattolici di diverso orientamento. E, restando al campo cristiano, potranno darsi piste non cattoliche, sia di altre confessioni, sia eventualmente autonome.

Insomma bisogna cercare di contemperare per esempio la libertà degli stessi insegnanti con il bisogno dei giovani di venire formati alla luce della fede, della filosofia, degli orientamenti, da essi liberamente scelti. Bisogna porre dunque attenzione ad evitare nuovi abbindolamenti ad opera di certi poteri ancora una volta in nome di valori considerati in modo distorto e unilaterale.

 

Una conseguenza dei percorsi qui suggeriti potrebbe risultare per esempio che un insegnante rischi il posto di lavoro nel caso cali la corrispondente domanda da parte dei giovani. Si tratta, così come in generale per la nuova organizzazione scolastica, anche nei collegamenti con la società, di problematiche che vanno valutate con attenzione, di soluzioni che vanno cercate anche per tentativi. Certo sono necessari buonsenso, gradualità, solidarietà. Ma la libera formazione delle persone è una decisiva via di rinascita personale, comunitaria non dando valore alla quale la democrazia, la società, possono tendere a spegnersi. Con i risultati che oggi vediamo. Oggi gli studenti possono comunque

diminuire perché una società svuotata, senza lavoro, senza sostegni, genera meno figli. Drammaticamente nell’impossibilità per non pochi di leggere i motivi profondi di tutto ciò.

 

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