Una pace nuova della preghiera

Una pace nuova della preghiera

La scoperta più chiara dello Spirito che scende come una colomba, a misura, su ciascun uomo, nel suo cuore, l’intuizione che la grazia è divina e umana in Gesù, sono doni che tendono a orientare ognuno verso una crescita graduale, equilibrata, ben centrata, personalissima, libera. Su questa scia si può venire portati in una preghiera semplice e profonda. In essa lo Spirito di Cristo ci riporta anche verso un sereno noi stessi, liberati dalle astrazioni, dalle fasulle ansie, dalle ferite.

 

Una signora tradita dal marito è in crisi perché non riesce più a dargli fiducia. Io conosco quelle persone e tendo a ritenere che il marito possa aver vissuto un momento di confusione presto superato. Tornando la donna a parlarmi della sua sofferenza le chiedo cosa sente nello Spirito, nella sua serena coscienza. Lei mi dice che la prima risposta semplice che le pare di avvertire nel cuore è quella di fidarsi. Percepisce in sé un sereno orientamento a dare credito al coniuge e a godere di quel rapporto senza complicare la vita.

 

Scopriamo dunque che certe difficoltà nella preghiera possono venire da una spiritualità variamente astratta, forzosa, che ostacola il nostro rapporto con Dio e con noi stessi. Mentre lo Spirito-colomba ci fa assaporare il tendenziale sciogliersi dei nodi interiori nella preghiera. Questo dono di pace ci può aiutare ad intuire alcuni possibili motivi che orientano qualche cristiano a forme di meditazione provenienti da altre culture. Nuovi stimoli ad apprendere dagli altri, pur superando eventuali limiti, qualcosa di Cristo stesso.

 

Venire portati verso Dio e verso l’umano ci aiuta ad oltrepassare i nostri schemi, le nostre paure. Anche quelli più diffusi nelle comunità di appartenenza, territoriali… Chi ha vissuto in tante realtà diverse può rilevare che le persone possono tendere a proiettare sugli altri le categorie dell’immaginario collettivo. Si può tendere per esempio ad accusare gli altri di ciò che più si teme, si desidera avere, non perdere. E come possono essere diverse di località in località tali vedute.

 

Lo Spirito-colomba porta verso una nuova creazione, più profondamente della colomba di Noè, verso una pace piena, quella di Gesù, Dio e uomo. “Vi lascio la pace, vi do la mia pace, non come la dà il mondo la do a voi” (Gv 14, 27).

 

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