Una chiave per la vita di tutti

Una chiave per la vita di tutti

Perché il dialogo talora è difficile, si apprende poco gli uni dagli altri? Bisogna cercare il bandolo della matassa. Magari dovrà trattarsi di una maturazione nella storia, forse con molte sofferenze. Chi può apra il cuore a cercare il bandolo della matassa, si faccia aiutare da chiunque perché i segreti più profondi spesso li conoscono i piccoli. E non sono concetti ma sapienze del cuore, che si trasmettono meglio nella condivisione specifica, dal vivo. Dunque, almeno nei modi e nei tempi adeguati fin dalla scuola, identità e incontro, non solo uno dei due.

A questo link https://gpcentofanti.altervista.org/una-chiave-sorprendentemente-semplice-ma-solo-dono-della-grazia/ una pista che apre orizzonti a tutto campo, spiritualità, morale, scienza, psicologia, pastorale, vita concreta… Infatti si tratta di un nucleo fecondo che può rinnovare la vita e la filosofia di chiunque sul proprio personalissimo percorso.

Tutta la storia, anche delle religioni e delle culture, oscilla tra i due poli ivi menzionati (teoria e pratica, cielo e terra…) perché non trova una via adeguata di incontro.

In tutti i secoli si sono scissi i valori e l’umano, il cielo e la terra… È la storia della mentalità, che oscilla tra Platone e Aristotele, Agostino e Tommaso, oriente e occidente… Una frattura drammaticamente accentuata al tempo di Galileo, come si osserva nel testo citato. Siamo dunque al germogliare di un punto di svolta che può sbloccare la drammatica china tecnicista (l’uomo scisso cerca di funzionare più che di trovare sé stesso) che sta conducendo la società al crollo.

Una via che aiuta con delicatezza ciascuno ad aprire gradualmente il cuore sul proprio personalissimo, ben al di là degli schemi, cammino. La nostra umanità matura senza venire calpestata, nevrotizzata… Respira libertà a pieni polmoni. Allora non un’anima disincarnata ma tutta la nostra umanità viene portata nel mistero dell’esistenza e vede ogni cosa in modo sempre nuovo.

Il cuore aperto alla vita che viene come una colomba, delicatamente. Liberazione da false strutturazioni, sensi di colpa, risposte meccaniche, cervellotismi, inutili sbrachi… Orientati verso i valori autentici.

Il moralismo educa a salvarsi da soli dovendo ottemperare ad astrazioni. Il dono che libera è la fiducia nella vita che, accolta con semplicità, viene gradualmente sempre più e fa maturare verso un sempre più profondo benessere. Cercare di vivere tendenzialmente né di meno né di più, ma il seme realmente ricevuto in dono, lasciandolo così crescere. Se la vita mi fa maturare partendo da piccoli sinceri gesti d’amore ogni tanto anche quello è un dono meraviglioso, delicato, il granello di senapa che diventerà il più grande di tutti gli alberi. Tendenziale crescita graduale e piena di buonsenso verso i valori sempre più autentici.

Dal fare il bravo al cuore gradualmente aperto con delicatezza, ben al di là degli schemi, dall’amore. Dal moralismo alla fiducia nel maturare della vita.

Una sempre più profonda, semplice, consapevolezza del cuore nella luce serena, che fa leggere, nella vita condivisa, anche nell’umanità degli altri. Potendo aiutare a sciogliere nodi, aprire strade. Una maturazione libera di ogni specifica persona che rinnova anche la società svuotata, spogliata di tutto, manipolata, dal tecnicismo.

Come diffondere queste piste? Una via decisiva consiste nell’uscire dalla violenza omologante della formazione scolastica decisa dallo stato e restituire ad ognuno la libera scelta effettiva di poter venire formato anche a scuola alla luce di ciò in cui crede e nello scambio con le altre identità. Liberati dal falso e svuotante oggettivismo razionalista e stimolati dalla propria ricerca e da quella altrui al cercare vissutamente le risposte autentiche. Fuori di ciò la persona e anche la democrazia sono a grave rischio spegnimento e manipolazione.