Tendenze attuali e possibili sviluppi

Tendenze attuali e possibili sviluppi

La cultura di oggi, della ragione astratta, frammenta l’uomo lasciando in secondo piano l’anima e il resto quotidiano-emozionale della persona. Così nella Chiesa prevalgono, tra le guide, tre orientamenti.

Quello della ragione astratta, che punta su una dottrina da vivere in maniera variamente meccanica. In campo sociale si tende a realizzare una societas christiana, dunque si fatica ad articolare il rapporto con i non cattolici. Riportandoci al tempo di Gesù potremmo menzionare i farisei.

Vi è poi una tendenza a centrarsi sulla spiritualità. Ma restando soggiogati dalla cultura attuale ci si rifugia in un’anima meno attenta all’uomo specifico delegando con sospetto, con scarsa fiducia, i discernimenti della esistenza concreta, per esempio in psicologia, appunto alla ragione astratta. Nella vita civile si punta su un resto di puri e duri che non si lascia condizionare dal mondo pagano. Dunque anche qui vi è minore attenzione alle persone, persino credenti, ma in cammino più graduale. Al tempo di Gesù vi erano gli esseni.

La terza tendenza rifugge da queste astrazioni ma finisce così per gettare via il grano con la pula mettendo in varia misura da parte i riferimenti della fede ritenendo di trovare le risposte nella vita pratica. Si favorisce per esempio l’incontro tra le religioni ma si è meno attenti al libero sviluppo delle fedi senza il quale l’incontro, la solidarietà, rischiano di divenire vuota omologazione. Dunque paradossalmente si conferma anche qui il razionalismo perché lo si fugge invece di cercare di superarlo. Questa tendenza alla pratica può ricordare i sadducei, anche nei loro legami col sistema al potere. Non che le altre tendenze siano da meno perché quando prevalgono i riduzionismi si finisce nello schema e di qui facilmente nei codici, nelle manipolazioni, degli apparati. Identità senza scambio e scambio senza identità si contrastano e si spalleggiano nello svuotare le persone e renderle manovrabili.

La differenza con l’Israele del tempo di Gesù sta nella drammatica chiusura odierna degli orientamenti citati in un’astratta ragione che rischia di rendere radicale il non aprirsi ad un oltre.

Si può aggiungere che fino a pochi anni addietro le tendenze nettamente prevalenti nella Chiesa erano le prime due, per molti versi più vicine tra loro. L’emergere con forza del pragmatismo da un lato può aver drammaticamente contribuito a rafforzare il sistema del pensiero unico, di un falsamente oggettivo tecnicismo, proprio quando forse vi erano grandi possibilità di contrastarlo perché rifiutato dalla grande massa popolare. Ci si può chiedere però se davvero nella classe politica attuale vi era qualcuno in grado di non farsi fagocitare, alla lunga, dal potere. Come vediamo avvenire sempre più. Da un altro lato il pragmatismo ha scalfito le granitiche astrazioni spirituali delle altre due tendenze. Si è dunque accesa una lotta ideologica che il crescente conformarsi ai dominatori anche da parte delle opposizioni può qua e là attenuare mostrando anche così certi connubi politici sopra citati.

Si potrebbe citare una quarta, ma estremamente minoritaria, tendenza che aspira ad uscire dalle astrazioni e dalle frammentazioni del razionalismo ma finisce per ingolfarsi in più raffinati intellettualismi. Portando anche essa il segno indicativo del basarsi al fondo su un’astratta ragione: la sordità alle scoperte altrui. Per restare nei rimandi all’epoca di Gesù ci si potrebbe forse in qualche misura richiamare a certe forme di ebraismo messianico.

Ma è la gente, proprio come al tempo di Gesù, che col suo bisogno di umanità si mostra ancora una volta aperta al più profondo rivelarsi dell’oltre di Cristo, proprio con l’aiuto delle tendenze citate. La gente viene naturalmente portata verso una spiritualità (dallo spiritualismo) in cammino graduale, personalissimo, ben al di là degli schemi (dal pragmatismo) grazie e verso i riferimenti davvero immutabili della fede (dal dottrinarismo intellettualista). Un tornare in contatto col proprio cuore semplice nella Luce serena. Dunque orientati allo sviluppo delle identità e ad un autentico scambio con gli altri. La via, proprio, che approfondisce l’uscire dal razionalismo, in cerca di un vero benessere umano. Favorendo dunque la maturazione di ciascuno, una più viva partecipazione. E perciò una cultura sempre rinnovata, il ritorno verso una viva democrazia che ora invece sta esalando gli ultimi respiri soffocata dalla formazione e dall’informazione a senso unico.