Premetto che la spiritualità-cultura nuova in cui stiamo entrando vive di una maturazione umana concreta, dunque di sempre rinnovate consapevolezze del cuore. Così uno scritto può stimolare in qualcuno, per grazia, interesse a dialogare profondamente, dal vivo, con l’autore del testo mentre la semplice lettura di esso può risultare meno fruttuosa.
Per tali motivi di fatto è la gente che, potendo trovarsi in contatto diretto per esempio con un sacerdote, si può scoprire a beneficiare di forme di aiuto nuove, semplici, serene, liberanti, spiritualmente, umanamente, forme di comprensione dei reali bisogni integrali…
È la gente della vita concreta quotidiana la via della diffusione delle strade nuove.
Con questi limiti segnalo comunque alcuni punti di una svolta tale da aprire tempi nuovi nella spiritualità, nella cultura, nella pastorale, nella vita civile e sociale.
Il riferimento non è più fede e ragione. Gesù non parla di ciò. Egli maturava spiritualmente, umanamente, nello Spirito che scendeva su di lui a misura, come una colomba. Ed in questa crescita semplice e serena, libera da sensi di colpa, forzature, risposte meccaniche, inutili sbrachi, tutta la sua umanità veniva portata nel mistero e vedeva ogni cosa in modo sempre nuovo.
La scienza attuale è passata da una razionalità platonica, deduttiva, ad una razionalità aristotelica, induttiva. Infatti ci si è trovati a fare i conti con i limiti di astrazioni che non riescono a stare dietro alla complessità della vita concreta. Ma la via sperimentale intrapresa è meramente pseudo tecnica. È assente una maturazione spirituale e umana nello Spirito che scende delicatamente, a misura, ed aiuta ad entrare in contatto a misura con ogni persona, situazione. Non si viene così portati sempre più, con l’aiuto di ogni cosa, nel mistero.
Si tratta dunque di scoprire sempre più le profondità della vera conoscenza, della vera logica. Oggi dunque anche la teologia parla di una conoscenza relazionale ma la intende in modo aristotelico, pragmatico. Solo nella Trinità in Gesù, Dio e uomo, scopriamo le vie dell’autentica maturazione, dell’autentica conoscenza, a tutto campo. Gesù è sempre da scoprire nuovamente, non dando il vangelo per scontato.
Ma così non sono rinnovate solo la teologia, la filosofia ma è rinnovato ogni aspetto della vita e del discernere, per esempio la psicologia. Solo in questo amore di Dio delicato, a misura, siamo liberati dalle paure, dalle ferite, dagli schemi. Per questo il sacerdote, come dice Gesù, lascia che l’unico vero maestro sia Gesù stesso, che ama e comprende ciascuno in modo meraviglioso. Il sacerdote cerca di mettere la specifica persona che lo desidera in contatto con l’autentico Spirito di Gesù. Può accompagnare il cammino ma poi è la persona che fa i discernimenti di sintesi perché Dio della sua vita parla prima di tutto a lei stessa.
Come si vede a scrivere di queste cose bisogna accennare a tante problematiche ma alle persone non vi è bisogno di esplicitare tutto questo, le si aiuta su una via semplice e serena, che comprende il loro cammino, i loro bisogni, le libera da forzature, complicazioni e le persone trovano gradualmente senza tanto teorizzare una nuova consapevolezza di sé stesse nella luce serena.
Allo stesso modo si sono risolti problemi che parevano insolubili, come le principali, secolari, questioni ecumeniche. Non con poderosi ragionamenti cervellotici ma venendo portati con semplicità ed equilibrio nuovo nel mistero. Il Signore si rivela ai piccoli.
Ma vivendo in una cultura intellettualista la tendenza può essere a cogliere il concetto della soluzione ecumenica nuova senza intuire la via nuova che ha generato la visuale nuova.