Nuove riflessioni inedite sulla vita di Gesù

Nuove riflessioni inedite sulla vita di Gesù


Se Gesù non fosse morto così presto come si sarebbe sviluppata la vita dei discepoli? Sarebbe forse stato un cammino più graduale perché lo Spirito non veniva ancora donato in virtuale pienezza. Non berrò più del frutto della vite finché non lo berrò nuovo (appunto in cielo) nel regno dei cieli. Forse Cristo ha istituito l’eucarestia proprio soltanto in vista dell’imminente ascesa al Padre. Ma ivi ha non a caso anche istituito il sacerdozio, almeno nella sua pienezza e così la Chiesa. Apostoli avrebbero guidato comunità in altri luoghi? Si sarebbero esplicitate domande e problematiche di vario tipo alle quali Gesù stesso avrebbe potuto fornire vie di risposta? Si sarebbe sviluppata una vita diversa da quella della religione ufficiale, che era anche una teocrazia. Una fede al contrario non teocratica ma proprio per questo che faceva saltare le fondamenta stesse di quella vita “civile”. Con tante conseguenze.

Ancora, il corpo del Figlio dell’uomo non era sottoposto alla corruzione ma, come probabilmente quello della madre, si sarebbe spento per anzianità. O per qualche accidente? Osserviamo tra l’altro ancora meglio che, quando l’opera di Cristo sembra cessare, per certi aspetti subisce invece, almeno nella vita dei discepoli, una profonda accelerazione.

Gesù è nato per essere seme, chicco di grano, più che istituzione, per essere seme anche nell’istituzione. Questo pare un criterio importante del suo amore delicato. Se io non vado al Padre non potrà venire a voi in virtuale pienezza lo Spirito. Cristo non avrebbe voluto morire nella divisione della morte violenta ma ben sapeva che solo dal seno del Padre si sarebbe sviluppato tutto in modo virtualmente completo.

Se Gesù non fosse stato ucciso Maria, più anziana, sarebbe magari andata in cielo prima di lui, in carne e ossa. Mentre, per esempio, per San Giuseppe non è stato così. Certo il Signore avrebbe potuto spiegare tutto…
Osserviamo anche che nella sua vita terrena il Messia non ha usato il potere dell’ubiquità. Il suo manifestarsi ha percorso in molte cose le vie dell’umano ordinario. Mentre da risorto è apparso per esempio anche sotto altro aspetto, a misura della vita, della crescita, delle persone specifiche.

Noi vogliamo fare, costruire, cose che ci paiono buone, invece il Figlio dell’uomo ha mostrato la via di essere proprio così, generato nella vita di ogni particolare soggetto. Gesù che non si è imposto per vie esteriori ma ha mostrato le vie del suo venire con delicatezza, nello Spirito. Non pare proprio questa la strada della libertà e al tempo stesso della comunione profonda? Sono solo domande, stimoli ad una vissuta, partecipata, ricerca.