Non complottismo e non ingenuita’

Potere a chi il covid non conviene

Quando non si aiuta fin dalla scuola la libera formazione identitaria di ciascuno e il solo allora autentico scambio; quando la ricerca del vero è incanalata nelle logiche degli istituzionalismi, degli apparati, invece che venire sviluppata con la partecipazione di ciascuno, diventando di fatto un optional, mancano le basi per un sempre più vivo discernimento. Allora parole come giustizia, solidarietà, libertà, possono venire intese in modo distorcente, riduttivo. Possono divenire persino una volontaria e consapevole manipolazione. Giustizia, solidarietà, libertà, verità, purché tutti la pensino allo stesso modo, quello voluto dal potere.

E oggi il potere è quello del virtuale, quello dunque di finanza e big tech. Guarda caso non viene tutto orientato per mille motivi verso il virtuale, annullando il vero contropotere, quello delle relazioni vive, concrete, dal basso? Mai che qualcosa per caso avvenga a favore del popolo. E come verrebbe gestita una pandemia in una situazione in cui il potere reale fosse detenuto per esempio dall’economia reale?

Dunque parlare di complottismo, di sospetti non verificabili, è una distorsione appunto del pensiero unico dominante. Infatti quale reale democrazia lascerebbe gestire una pandemia a coloro ai quali la pandemia conviene? Dunque bisogna andare a cercare tra le situazioni di debolezza, di poca notorietà e via discorrendo, creare collegamenti dal basso, stimolare anche nelle famiglie libere riflessioni alternative per esempio sugli studi dei figli…