Morte e vita della profezia

Morte e vita della profezia

“La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti” (1 Sam 3, 1).

“Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore” (1 Sam 3, 19-20).

5Giòsafat disse al re d’Israele: «Consulta, per favore, oggi stesso la parola del Signore». Il re d’Israele radunò i profeti, quattrocento persone, e domandò loro: «Devo andare in guerra contro Ramot di Gàlaad o devo rinunciare?». Risposero: «Attacca; il Signore la metterà in mano al re». Giòsafat disse: «Non c’è qui ancora un profeta del Signore da consultare?». Il re d’Israele rispose a Giòsafat: «C’è ancora un uomo, per consultare tramite lui il Signore, ma io lo detesto perché non mi profetizza il bene, ma il male: è Michea, figlio di Imla». Giòsafat disse: «Il re non parli così!» (1 Re 22, 5-8).

Ascoltare Dio, il buono di ciascuno o il sistema, le procedure prefabbricate. Può accadere di non avvedersi nemmeno delle parole in varia misura di carta, stantie, prive di carica profetica, ossia di una sincera ricerca del vero, della vita, ovunque si possano trovare. Senza la grazia e la ricerca del suo accoglimento le guide si possono perdere negli interessi di corto respiro, negli ingranaggi del sistema.

“Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uolasciarsi mini.

E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito” (Mc 6, 34-52).

Gesù si commuove perché la situazione non è facile. Non si tratta però di essere privi di limiti, debolezze ma di cercare di lasciarsi fare piccoli strumenti della grazia. Della luce che viene donata a ciascuno. Anche, e talora per certi versi di più, ad un ateo.

Il Maestro costringe i discepoli a precederlo all’altra riva perché non cincischino nelle gratificazioni dalla gente per il miracolo. Perché imparino a comprendere, a dare, a tutti, senza preferenze. Un criterio di grande aiuto per la vera profezia. Imparino su queste scie a credere nella unione con lui, nel vero bene, anche senza vederlo. E ad invocare il suo aiuto per riconoscerlo nella fede in un suo nuovo venire.

Allo stesso modo quanti hanno creduto alla profezia di Samuele? Possono darsi grandi profeti che muoiono sconosciuti e incompresi da tutti o dai più. E molte persone seminano tanto bene, semplice e persino nuovo senza che molti si avvedano di tale rinnovamento, pur sperimentandone nel concreto i particolari benefici. Ma Dio parla un linguaggio spirituale. Tutto Israele seppe di Samuele perché il seme veniva comunque seminato, come sa Dio.

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