Viviamo in un tempo dominato da finanza e big tech, che orientano a spingere tutto verso un mondo virtuale teleguidato a loro piacimento. Urge favorire la libera formazione integrale delle persone ed in momenti distinti il libero scambio tra di esse. Sviluppare una viva partecipazione di ciascuno, dal vivo. Uscire dunque dagli svuotanti pseudo-tecnicismi che tra l’altro favoriscono le logiche di apparato.
Si tratta di vie nuove che favoriscono appunto l’incontro dal vivo. Anche nella Chiesa ci si può chiedere se non sia decisivo superare le strutturazioni che possono per certi aspetti renderla vieppiù un grande apparato tra l’altro a rischio manipolazioni da parte dei grandi poteri di questa epoca. Tornare ai vescovi pastori di diocesi a misura d’uomo, dove tutti si conoscano davvero e crescano insieme.
Oggi il vescovo rischia di diventare un uomo di sistema avulso dalla vita concreta della gente. Si può su queste scie giungere ad eleggere persino pontefici conosciuti da pochi. Tante piccole diocesi confinanti possono magari anche contribuire nel limitare il formarsi di gruppi di potere chiusi.
In questo contesto il pontefice torna ad essere come San Pietro un primus inter pares cercando di limitare il rischio che l’eccessivo potere che può assumere finisca per ostacolare un’autentica sinodalita’, una viva vita ecclesiale. Il vescovo viene scelto dalla Chiesa locale.
Percorsi suggestivi, di ritorno alla Chiesa delle origini ma impraticabili? Quando si esce dalla cultura della ragione astratta e si favorisce l’autentica libera maturazione delle persone possono cambiare tante cose. La grande globalizzazione, le grandi tecnologie, in un tale rinnovato contesto da sostitutive dell’uomo possono diventare complementari facilitando l’umanizzazione, la vita dal vivo. In un diverso equilibrio tra la vita civile e i grandi poteri sovranazionali.
Sono solo possibili spunti per una riflessione tutta eventualmente da sviluppare. Comunque nella fiducia che al di là di tutto la storia la porta avanti Cristo con la collaborazione di ogni persona che cerchi di vivere col cuore aperto alla luce che lo illumina.