Manifesto della libera ricerca del vero

Il potere assoluto, onnipervasivo, di finanza e big tech si basa sul dominio delle menti attraverso la formazione scolastica, culturale e l’informazione a senso unico. Tale sistema ha una profonda radice filosofica, la ragione astratta, ossia la fiducia in una logica a tavolino sganciata da vive ricerche umane integrali. Come se la maturazione delle persone alla luce della identità da ciascuna scelta e dello scambio non comportasse visuali sempre rinnovate. Le identità muovono verso una crescita vissuta, lo scambio aiuta ad evitare che ci si chiuda in una ideologia. Si tende cosi su queste vie a superare il razionalismo e a favorire l’autentico, sereno, sviluppo di ognuno e dunque anche la partecipazione, la democrazia.

La ragione astratta dunque svuota le persone e le rende più facilmente manipolabili da una scienza falsamente neutra, sempre in realtà a vantaggio dei potenti del momento. Come ritiene, pro domo sua, di poter fare a meno di una crescita libera così impone i propri canoni pseudo scientifici che spogliati appunto di vissute libere ricerche incasellano la cultura in branche specialistiche vivisezionate. I cosiddetti competenti sono persone che hanno imparato la lezioncina d’apparato, fuori di una vita democratica (impedita a tutti) e da un lato parlano di partecipazione, di valori, dall’altro negano la parola a chi non è competente ossia non è teleguidato come loro da questa falsa scienza e pone  dunque obiezioni profonde e, talora specie dove molto preparato culturalmente (ma non potendo che essere fuori degli apparati), anche più vive e liberanti alternative. Infatti la competenza autentica ha una sua valenza ma solo dove inserita nella succitata autentica, libera, pluralistica, crescita comune.

Dunque ruoli, competenze, notorietà, sono criteri imposti dal sistema ma così radicati nella onnipervasiva cultura del tempo che persino la maggior parte degli oppositori vi soggiace tirando di fatto ingenuamente l’acqua al mulino di chi pure vorrebbe contrastare. Per poi finire cooptato, quando ha un qualche successo, nel sistema di cui in realtà era parte.

Anche le piattaforme alternative infatti quando si espandono finiscono nelle logiche ecomomiciste dominate dai soliti potenti. I quali sono sempre meno in contrasto culturale tra loro perché nell’epoca del dominio attraverso le menti  si stanno formando tre classi: i pochi potenti manipolatori (alla fine però schiavi essi stessi della tecnica, del “robot” da loro creato); i “prestigiosi” pupazzi mediatico-culturali al loro servizio; la massa di gente impoverita e spogliata di tutto.

Si potrà giungere successivamente alla lotta tra tali potenti perché la guerra per il potere non ha tregua. Ma i finanziatori di riferimento traspaiono facilmente, ad un occhio attento, con la logica del cui prodest = a chi conviene. Tali fonti contribuiscono ad impedire una libera ricerca del vero anche dove la si dichiara a parole. Una cartina di tornasole è il senso unico anche di queste piattaforme alternative. Il senso unico impedisce la maturazione e lascia negli schematismi della ragione astratta. Resta nel sistema anche quando lo combatte.

Magari si consentono commenti e questo dove consentito senza artifici che li contrastano (criteri restrittivi, commentatori ad hoc per influenzare e via dicendo) è già un passo in avanti. Ma si intervistano o si fanno scrivere articoli a persone non in base ai contenuti ma ai formalismi (ruoli, competenze, notorietà) di sistema di cui sopra o direttamente in base alla propria linea. Dunque è diffusamente assente, anche nelle opposizioni, una più libera e autentica ricerca del vero e nell’era della onnipervasiva tecnologia globalizzata la gente è sempre più svuotata e manipolata dal potere.

Per noi cristiani resta la certezza che anche in mezzo a questo marasma Gesù è in mezzo a noi seme di sincera libera ricerca e conduce la storia profonda, non le apparenze dei potenti, con l’aiuto di ogni uomo di buona volontà.