L’illuminante concilio di Gerusalemme

L’illuminante concilio di Gerusalemme

“Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie” (At 15, 28). Negli Atti degli Apostoli notiamo molti atteggiamenti di apertura ad una grazia spirituale e umana, capace di portare oltre vecchie vedute, cogliendo tanti stimoli che vengono dalle persone, dalle situazioni. Si vede la potenza della grazia in quei primi discepoli, che potevano essere essenziali fino alla grossolanità invece rivelano una disponibilità a lasciarsi trasformare anche umanamente.

Una grazia di piccolezza. La decisione di cui sopra non è una nuova strutturazione imposta ma un inizio di destrutturazione, di rimpicciolimento. Un cercare di tendere verso il nucleo fondamentalissimo della fede per lasciare liberi i percorsi personali sulla base di quello. Ecco l’esordio di un processo davvero illuminato e illuminante che nel tempo si può essere andato talora spegnendo verso l’imposizione di sintesi teleguidate dall’altro, con tutto il seguito di formalismi, di ostacoli ad un più autentico sviluppo.