L’era nuova di Gesù Dio e anche uomo

È davvero significativo osservare che dell’umanità di Gesù la teologia o la filosofia abbiano non di rado considerato in modo molto teorico al più la coscienza. La filosofia, la logica, la psicologia, i discernimenti concreti, sono invece spesso elaborati, da parte delle guide, con ragionamenti terreni, riferendosi alla cultura terrena.

La grazia può in un cammino anche nella storia condurre vissutamente, non con scavi meramente intellettuali, alla scoperta viva di Gesù, Dio e uomo, quello dei vangeli, del suo concreto discernere divino e umano. Quale era la sua logica? Come viveva la psicologia? E la scienza, e la pastorale? In ogni cosa e persino in quest’ultima ci si può talora avvedere di aver dedotto dalla fede discernimenti razionali invece di lasciarsi plasmare sempre più profondamente da Gesù, dalla meditazione vissuta dei vangeli. Pensiamo a quando si discerne a chi si può dare l’eucarestia e a chi no. Quanti invece di sviluppare le proprie deduzioni razionali vanno a vedere se e come Gesù nei vangeli ha offerto lui la comunione alle persone e cosa ha detto in proposito?

Certo senza la grazia nessuno può nulla e il seme della Parola di Gesù matura con i tempi del Signore. Ma accennare a queste infinite piste che si possono aprire a tutto campo può risultare già un dono fecondo di vita, di apertura nuova, di dialogo non circoscritto da fasulli formalismi perché Gesù si può in mille modi rivelare ad ogni uomo.

Forse anche per tali motivi Maria ha annunciato a Fatima che alla fine il suo cuore immacolato trionferà, per tali motivi padre Kolbe ha parlato di un’era dell’Immacolata. Con l’aiuto della Madonna lasciarci portare sempre nuovamente al Gesù, Dio e uomo dei vangeli, scoprendo con stupore continuo che è vissuto duemila anni orsono eppure solo tornando a lui siamo condotti nel mistero vitale di Dio, dell’uomo, del mondo.