L’equilibrio di Dio

Gesù nei vangeli racconta la parabola del figliol prodigo e parla del giudizio universale, rivela la misericordia senza confini del Padre e orienta verso il passare per la porta stretta… la ricchezza di sfumature dell’amore di Dio è meravigliosa. 

 

Ci aprirà le porte del paradiso se desideriamo andarci, anche al di là di mille chiusure di cuore. Che ci aiuterà a superare nel tempo del purgatorio, che non è dunque una qualche sanzione ma la delicatezza con la quale ci apre gradualmente alla vita.

Ma qui sulla terra prima di essere giunti ad una scelta totalmente definitiva almeno per la sua misericordia potremmo ancora rifiutare la sua grazia. Per tale motivo Dio ce la dona gradualmente, ci aiuta a maturare gradualmente un vivo desiderio di essa. Perché la possiamo accogliere con duratura e crescente determinazione. 

 

Certo ad ogni nostro passo in tal senso ci darà mille volte tanto. Ma sono doni da maturare appunto in una crescita nella grazia. Dunque nessuna forzatura, salvarci da soli, senza la grazia, non è possibile e anzi non ci farebbe sperimentare l’amore stupendo di Dio. Ma anche una crescente attenzione ad invocare lo Spirito di Gesù e ad accoglierlo nella nostra vita concreta.

 

È dunque un cammino sereno, a misura, ma anche serenamente e sanamente sempre più attento e determinato. Nelle scelte concrete mi avvedo di quanto ho intuito il dono di stare vicino a Dio e di quanto ancora mi appoggio a criteri terreni. La fede in un cammino graduale mi conduce verso il fare, con buonsenso, i salti mortali, l’inventarmele tutte per stare vicino a Dio. Ma se pretendo questo da me quando ancora non ho la grazia adeguata, addirittura cresco di meno nella fede, non mi godo l’amore di Dio e non entro ancora nella piccolezza di chi punta tutto su di lui e non su sé stesso.

 

Un cammino insomma sereno, profondo ed equilibrato che Dio mi fa gradualmente scoprire e vivere, portandomi sempre più nella pace, nella gioia, nel fiducioso abbandono nel cuore del Padre, con l’esempio e l’aiuto di Maria e Gesù.