L’ambiguocrazia della tecnica

L’ambiguocrazia della tecnica

Il potere è in mano alla finanza e alle big tech e a qualche potenza collusa, forse a tutte, insomma ai dominatori del virtuale. E guarda caso viene la pandemia, che al virtuale costringe. Il popolo è contro tali governi e guarda caso le elezioni non si possono fare o si fanno tramite sistemi ambigui molto più soggetti a manipolazioni varie. In certi paesi si schiavizzano i lavoratori con stipendi da fame senza che le altre nazioni alzino barriere difensive e così si tiene in scacco il mondo intero del lavoro. Si lascia giocare liberamente e follemente la finanza e poi si dice che non ci si era accorti del rischio (loro, i competenti che soli hanno diritto di intervenire nel dibattito pubblico) ma trattandosi di banche troppo grandi per permettere un loro fallimento bisogna rimediare coi risparmi della gente. Si parla di solidarietà ma si impedisce la veramente libera formazione nella scuola e la partecipazione nell’informazione. Poi il sistema dileggia anche, parlando di complottismo. Ma la risposta è semplice: potere a chi il covid non conviene, elezioni con tutti i crismi adeguati della regolarità e così via.

Per esaltare la positività di qualcosa i media dicono che i mercati (la finanza e le big tech) esultano. La finanza e le big tech spogliano la gente di tutto ma i loro eroi passano per i salvatori della situazione. “I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così…” (Lc 22, 25-26). Che bella la parola sincera di Gesù, di Maria (vedi il Magnificat)…

Ho già osservato però che proporre mere alternative tecniche significa restare nello stesso sistema e dunque molto facilmente venirne fagocitati. Non sta già accadendo qualcosa di tal genere con le nuove proposte di governo?

Serve un salto di qualità, la libera formazione, fin dalla scuola, nell’identità liberamente cercata e nel solo allora autentico scambio con gli altri di altre religioni e filosofie. Favorendo così anche una nuova partecipazione. Restituire al popolo, ad ogni specifica persona, il proprio legittimo potere. Libera formazione e informazione o il popolo nell’epoca di internet sarà sempre più manipolato e schiavizzato e si continuerà a rafforzare un’oligarchia di pochi potenti supportata da un apparato di prestigiosi pupazzi. Ma il vero dominatore, nell’epoca del dominio globale sulle menti, sarà una falsamente neutra tecnica se non si restituiscono all’uomo le vie della sua libera maturazione umana. Diffondere queste consapevolezze è divenuta questione di sopravvivenza perché il rischio di crollo totale cresce continuamente.