Mt 11,28-30 Giovedì 18 luglio 2024, XV settimana del Tempo ordinario, anno pari
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
***
Siamo figli di Dio, la nostra natura, come quella di Gesù, è quella di lasciarci portare dal Padre nello Spirito di Gesù stesso. Tutto ciò che è peso, ansia, complicazione, eccessive segnala il bisogno della nostra stessa umanità di lasciarsi portare oltre fasulli attaccamenti, timori, ferite, umori, schemi nella semplicità, serenità, di Dio che ci dona vita e ogni bene. Su questa strada restano i dolori autentici quando il Signore li permette, le ansie ridotte all’essenziale in quanto necessari campanelli d’allarme ma anche queste sofferenze sono sostenute da una grazia sempre più profonda, con ogni bene. Maria e Gesù ci concedano di non perdere tempo e di andare spediti sulla via della leggerezza, della pace, della gioia, della fede, della speranza, della carità. Qui va ribadito che leggerezza vuole dire anche che solo Dio ci può condurre con la sua grazia all’unione con lui. Ossia non si tratta di sforzi nostri. Noi possiamo cercare di accogliere la grazia ma non fare di più di quanto essa ci dona di fare. Il cammino dunque è graduale. Il Signore sa come sostenerci lungo il percorso anche se è naturale che più cresceremo nella sua sequela meglio staremo.
La via della leggerezza (Vangelo di giovedì 18 luglio 2024 e commento)
Mt 11,28-30 Giovedì 18 luglio 2024, XV settimana del Tempo ordinario, anno pari
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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Siamo figli di Dio, la nostra natura, come quella di Gesù, è quella di lasciarci portare dal Padre nello Spirito di Gesù stesso. Tutto ciò che è peso, ansia, complicazione, eccessive segnala il bisogno della nostra stessa umanità di lasciarsi portare oltre fasulli attaccamenti, timori, ferite, umori, schemi nella semplicità, serenità, di Dio che ci dona vita e ogni bene. Su questa strada restano i dolori autentici quando il Signore li permette, le ansie ridotte all’essenziale in quanto necessari campanelli d’allarme ma anche queste sofferenze sono sostenute da una grazia sempre più profonda, con ogni bene. Maria e Gesù ci concedano di non perdere tempo e di andare spediti sulla via della leggerezza, della pace, della gioia, della fede, della speranza, della carità. Qui va ribadito che leggerezza vuole dire anche che solo Dio ci può condurre con la sua grazia all’unione con lui. Ossia non si tratta di sforzi nostri. Noi possiamo cercare di accogliere la grazia ma non fare di più di quanto essa ci dona di fare. Il cammino dunque è graduale. Il Signore sa come sostenerci lungo il percorso anche se è naturale che più cresceremo nella sua sequela meglio staremo.