La vera solidarieta’

Quando le persone sono nella necessità vanno aiutate immediatamente, certo secondo validi criteri. Ma la strada giusta è tendere a renderle libere, responsabili, partecipi. Ossia restituire a loro la scelta della formazione e dunque anche la possibilità di un autentico scambio. Queste vie profonde favoriscono ricerche personali vitali, nella direzione di un sereno benessere di ciascuno e della comunità. Si tende ad uscire dal tecnicismo che sempre più svuota e spoglia di tutto. Inutile per esempio dire che i migranti dovrebbero avere si il diritto di espatriare ma anche quello di avere lavoro nel proprio paese. Non sono le mere soluzioni tecniche a risolvere il problema. È fondamentale l’aiuto ad una maturazione, una partecipazione, libera e profonda di ogni persona. Ecco la via, quella di un’autentica democrazia.

 

Finché la formazione e l’informazione sono nelle mani di pochi quelli avranno il potere. Si scivola conseguentemente verso il fare degli apparati, verso la mera tecnica, la cultura della ragione astratta viene rafforzata invece di venire superata. Impressionante vedere chi sembra aspirare ad una società più equa restare anch’egli nelle logiche funzionaliste del sistema, solo proponendo funzionamenti diversi. È la cultura di fondo che sta spegnendo i popoli. L’ubris, la superbia, l’ottuso vuoto, dell’intellettualismo si svelano come mero operare, potere di qualcuno sugli altri ma in definitiva dominio di una pseudo scienza sulla gente. Il robot che prevale sull’uomo.