La ricerca del vero e la geopolitica

Molti paesi sono finiti nelle mani della finanza, dei potenti di internet, della Germania nell’Unione europea. Poteri per molti aspetti senza controlli. La politica, la grande informazione, totalmente in loro mano. Urge creare reti alternative e plurali dal basso. Vi sono dominanti alternativi a questo deep state, si pensi anche alla Russia, che non danno segno nemmeno essi di cercare un’autentica democrazia. La gente può talora in parte tifare per loro per cercare di opporsi al sistema. Loro sperano nell’appoggio della gente. Un sincero rinnovamento sta nel lasciare al popolo, alla specifica persona, il diritto di scegliere la propria formazione scolastica e quindi poi un’autentica possibilità di partecipare all’informazione. https://gpcentofanti.altervista.org/media-liberi-e-media-di-sistema-scoprili-da-solo/ Vi è dunque gran bisogno del sorgere e svilupparsi di realtà che cerchino di cogliere le necessità di tanti.

Nella società degli apparati possono emergere con la ribadita evidenza di un martello pneumatico i riferimenti per esempio di una testata. Un sistema nel quale la ricerca del vero, con il variegato aiuto di tutti, sembra nella cultura e nei media essere quasi del tutto sparita. Da cosa finiscano per dipendere le testate lo si vede anche proprio dal suicidio di spegnere con le solite parole d’ordine la viva ricerca dei più, il desiderio di leggere, di informarsi.

Ma così si va verso il crollo. Vi è un estremo bisogno di luoghi di dialogo aperto, dove si dia voce a chi ha contributi da dare alla ricerca a tutto campo del vero. E anche a ciascuna persona, in quanto tale portatrice di esperienze, speranze, domande, difficoltà, che possono far molto riflettere chi si lascia mettere in discussione. Non dare voce meramente in base alle veline, ai ruoli formali, alla notorietà. Ossia ai criteri appunto degli apparati. Allora emerge chi è in cerca di luce, emergono le intuizioni originali, la condivisione, che stimolano una vita viva, dal vivo, non spenta nelle astrazioni del solo virtuale.

È possibile tutto ciò? Bisogna animare dal basso, per esempio creando testate coordinate da pochi professionisti e con i contributi gratuiti di molti. Uscendo dunque dalle logiche del mercato. Una specie di nuovo samizdat (= editoria in proprio. In sostanza diffusione clandestina di testi). La società della tecnica sta spogliando l’uomo di tutto, l’uomo-apparato viene sempre più sostituito dalla macchina, al punto che forse solo dal sempre più possibile crollo di ogni cosa emergerà il bisogno di una società che favorisca la libera maturazione, partecipazione, di ciascuno. La complementarietà e non la concorrenza tra la persona e la macchina.

La cultura e l’informazione dei grandi numeri sono dunque dominate dai sopra menzionati poteri del momento. Impressionante vedere come nemmeno vi sia bisogno nella varia comunicazione di nascondere da dove provengano le veline. Spesso la cosa è lampante. Forse entro certi limiti qualche spazio può venire creato come accennavo da piccole testate ma il pensiero viaggia sulle gambe delle persone e le logiche del potere si possono per certi versi talora  riprodurre anche nel piccolo. Chi cerca il vero con tutto il cuore dovrà prendere il buono, la parte di buono, che riesce a cogliere, ovunque si possa trovare. Consapevole di essere egli stesso in un cammino di conversione, dunque soggetto a possibili limiti e inconsapevoli ripiegamenti. Un rischio può risultare per esempio quello dello spiritualismo, dedito alla vita di un’anima disincarnata e poco attento ai drammi della vita concreta. O l’intellettualismo, il dottrinarismo astratto. Ma rischio è anche l’esatto contrario, il pragmatismo. La grazia di una conversione sempre più profonda può aiutare a superare gradualmente anche questi riduzionismi della cultura odierna.

Su tali scie una pista potrebbe risultare quella di scovare e mettere in rete i siti di persone singole che appaiono sinceramente in ricerca (si veda per esempio https://gpcentofanti.altervista.org/  ). Altra strada percorribile quella di siti pluralisti (come Sinodalità: https://cercogesu.altervista.org/ ). Può rivelarsi essenziale che la varia partecipazione avvenga gratuitamente e si escludano forme di guadagno. Dunque libertà dalle soffocanti logiche commerciali e alternativa al pensiero unico dominante. Certo in una almeno inizialmente non facile ricerca di farsi diffusamente conoscere, dato il muro opposto a ciò dalla grande comunicazione. La ricerca personale del vero e la condivisione stimolano il superamento dei possibili limiti culturali suddetti perché non separano vero e vita concreta, come avviene nei codici astratti degli apparati.

Decisivo, in mezzo a tali speranze e difficoltà, il cammino dal vivo, per esempio nelle comunità cristiane. Bisogna cercare guide serene, con un profondo e lungo percorso di sequela. Pur con i limiti che anche lì possono emergere nel tempo. Per noi cristiani dunque la speranza e la fiducia più profonda sta nel lasciarci portare da Gesù. È Lui che conduce non con meccanica, perfezionistica, efficienza ma con la sua amorevole sapienza il nostro andare. Morto come un malfamato eppure risorto per sempre.