In cosa consiste, nel suo nucleo generatore, la novità di questa proposta di vita, crescita, integrale? Nella ricerca del concreto discernere divino e umano di Gesù nei vangeli. Su questa scia il nostro discernere non sembra più delineato da fede e ragione ma dalla coscienza spirituale e psicofisica (non una più indefinita, spesso moralistica, coscienza), dunque da un più attentamente definito cuore che esiste e matura non in un più indefinito (spesso indebitamente caricato di moralismi, ideologismi e via discorrendo) Spirito ma nello Spirito che, come su Gesù, in lui discende anche su di noi delicatamente, a misura, come una colomba.
Una studentessa universitaria di materie scientifiche mi dice che non può più credere in Dio, l’evoluzionismo, il big bang, lo dimostrano. Potrei rispondere con mille osservazioni perché tra Dio creatore e conoscenza autentica non può esservi conflitto. Ma non cado nell’inganno per prima cosa di ragionare con lei su tali argomenti. Le chiedo nella sua serena e semplice coscienza se sente di credere in Dio. Avendo ricevuto il dono della fede risponde di sì ed ecco nel profondo risolto il problema. Solo a questo punto ho sviluppato le riflessioni summenzionate con tanti esempi concreti.
La ho dunque aiutata a ricentrarsi sulla via del discernere autentico: non ragionamenti astratti ma il cuore nella luce. Poi come descritto sopra il cammino di vissuto approfondimento è quello di scoprire, per grazia, che lo Spirito non calpesta l’umanità della persona ma la fa respirare a pieni polmoni. Questo amore a misura guarisce dalle ferite, dagli schematismi, di un amore arrivato poco o con rigidità, ideologismi, cupezze, inutili lassismi… La coscienza della persona impara vissutamente su questa via a non lasciarsi condizionare, ingannare, da sensi di colpa, forzature, stranezze varie, svuotanti allascamenti né da ansie, chiusure e così via.
La persona è portata, per grazia, nel mistero infinito di Dio, dell’uomo, del mondo, in una sempre più profonda ed equilibrata consapevolezza del proprio cuore in Gesù, Dio e uomo. Vediamo che oggi tanta confusione, tanti appesantimenti, spirituali e psicologici, sono dovuti alla formazione di una inesistente, svuotante, omologante, ragione astratta invece che dell’autentica coscienza umana nell’autentico Spirito di Gesù. Il riferimento base della ragione astratta può comportare per esempio che un prete psicologo quando tratta nel dialogo personale di fede possa trasmettere in vario modo e misura una dottrina astratta, quando tratta di psicologia comunichi tecnicismi, funzionalismi. Invece di accompagnare la naturale, umana, a misura, ricerca della persona che desideri colloquiare sulla sua vita, crescita, concreta. Mentre su quest’ultima via la persona può venire aiutata a maturare naturalmente in un discernimento profondo e sereno.
Siamo dunque agli albori di un profondamente rinnovato discernimento, a tutto campo, che pone sulla via di un sempre più adeguato incontro con Dio, con sé stessi, con gli altri, con il mondo. Per esempio nella pastorale la maturazione in una sempre più profonda attenzione agli autentici, personalissimi, percorsi di ciascuno, ai suoi autentici bisogni integrali e dunque non più un meccanico indottrinamento, un mero fare. Un sempre nuovo ritorno al discernere concreto, divino e umano, di Gesù nei vangeli, al suo orientare verso il cammino di fede in lui, personale e comunitario, nel dialogo con lui.