La nevrosi della tecnica

La nevrosi della tecnica

Cosa può rinnovare i pensieri? Solo vive ricerche umane, aiutarsi a cercare il vero, sereno, sé stessi, condividere… La vissuta ricerca personale e lo scambio alimentano una continua maturazione. E non si sperimenta che quando si matura si vive e si vede ogni cosa in modo nuovo? I meri pensieri a tavolino sono astratti, cervellotici, finiscono per svuotare le persone e ridurre tutto a falsamente neutra tecnica. Falsamente perché ignora che maturando potrebbe cambiare prospettive. Ecco l’inganno della ragione astratta: induce a ritenere che la maturazione non rinnova i discernimenti. La persona è allora indotta a risolvere ogni questione arrovellandosi nel proprio cervello con la conseguente nevrosi di chi vede la realtà continuamente spiazzarla con le sue mille sorprese e sfumature prima non colte. È infatti la vita stessa che orienta a trovare le risposte portati per mano da lei nel cammino concreto. L’uomo è fatto per abbandonarsi alla luce che gradualmente lo illumina e, accolta, viene sempre più, vivificando e rinnovando tutta la sua esistenza. La fonte di tante nevrosi è la smania impossibile di avere tutto sotto controllo in un mondo senza senso. Anche la scienza scopre il bisogno di lasciarsi condurre nel mistero modificando profondamente i suoi attuali riduttivi e distorcenti statuti. Quando si riduce tutto a tecnica le persone sono svuotate. Resta il denaro, il potere, la manipolazione e lo spogliamento degli altri di tutto. Ecco i dominatori attuali.

La ragione astratta può proporre la propria sola identità, fosse anche il nichilismo, senza scambio con gli altri o un incontro, un solidarismo, senza identità, omologante, in realtà monoidentitario anch’esso. Questo criterio di lettura mostra come tanti oppositori che vorrebbero solo imporre la loro visuale sono di fatto parte dello stesso attuale sistema cui si oppongono, quello di un fare schematico, di una logica, di una tecnica, falsamente oggettive, spersonalizzanti.

Identità e scambio quando si ignorano o si contrastano si spalleggiano nel manipolare le persone chiudendole in schemi e svuotandole. Invece vive ricerche personali ricevono dallo scambio, dall’incontro concreto, stimoli sulla via di un autentico, sereno, benessere umano. E come visto sopra questa maturazione alimenta una vita rinnovata anche socialmente, una più autentica democrazia. Oggi i racconti distopici della tecnica, del robot, che prevale sull’uomo stanno divenendo drammatica realtà. Dove si riaprono le vie di un’autentica crescita si può sviluppare anche una feconda complementarietà tra la persona e gli strumenti che inventa.