Risalendo le cause delle cose si arriva all’origine dell’universo. Chi l’ha creato? Se nessuno la logica delle cause si ferma. Se si resta senza risposta la logica si interrompe ugualmente. Se si risponde Dio si potrebbe continuare: e Dio chi l’ha creato? Si può dire che un essere superiore esce dalla logica delle cause in quanto superiore. Ma la logica di per sé si ferma. Dio imprimerebbe al mondo una logica che non ha niente a che vedere con lui. Se si risponde Dio l’ha creato un altro Dio la domanda si ripropone. Se Dio è Padre che si ama col Figlio nello Spirito la logica delle cause perdura. Il Padre per esempio è l’origine perché senza un’origine di tratterebbe di persone giustapposte, senza logica. Ma il Padre non può esistere, respirare, fuori dell’amore del Figlio, nello Spirito. Lo Spirito consente al Padre e al Figlio di essere l’uno nell’altro, di amarsi pienamente, senza annullarsi l’uno nell’altro. Allo stesso modo un Dio tetragono, quattro persone, parlerebbe di una non piena corrispondenza nell’amore per esempio tra il Padre e due Figli, sarebbero questi ultimi Dii minori per esempio il creato avrebbe un duplice modello, dovrebbe essere schizofrenico. I conti può apparire non tornerebbero anche in tal caso. Solo nella Trinità in Gesù, Dio e uomo, i conti tornano.
Godel dimostra che un sistema logico deve partire da un dato esterno, da una fede dunque. Nella Trinità si parte dal Padre ma egli è interno al “sistema”. La logica dunque è divina, la Trinità non siamo noi ma in essa esistiamo. Solo l’Amore è vita, è logica. Può così apparire che non qualsiasi dato esterno consente alla logica generale di esistere. La mera deduzione, la mera, oggi prevalente, induzione, relazione pragmatica, sono logiche riduttive che possono funzionare in casi semplificati.
La fede e la logica
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