Il vero sensus fidei

Cos’è il sensus fidei? Il sentire della fede del popolo di Dio nel suo complesso. Per esempio quando è stato proclamato il dogma dell’Assunzione di Maria in cielo in anima e corpo si registrò un largo consenso tra i cattolici. Ma bisogna porre molta attenzione perché non si tratta di votazioni parlamentari e le gerarchie al tempo prevalenti potrebbero mettere in bocca ai fedeli parole mai da essi pronunciate.

Il punto è che Gesù conduce la storia della salvezza, nella Chiesa, nel mondo, anche in mezzo ai limiti delle persone. Il sensus fidei è reale ma forse solo Gesù lo vede davvero e lo fa maturare nella storia con la collaborazione di ogni cuore aperto.

Pensiamo a periodi in cui diversi pastori lamentavano la “fede fai da te” di tanti. Oggi si può comprendere meglio che non poche persone hanno continuato a credere come hanno potuto, in mezzo a pastorali prefabbricate che non capivano i loro graduali, personali, percorsi. Attualmente tra la gente vi è chi prova disagio quando avverte di trovarsi di fronte ad una pastorale del fare, schierata politicamente col sistema di potere che – ritiene – sta spogliando le masse di ogni cosa.

Si parla di sinodalità ma pare a qualcuno di percepire che questa pista decisiva sia talora usata per imporre l’opinione di certe guide ancora più del solito. Sembra non di rado che il sensus fidei sia un grido silenzioso, vissuto molto più che espresso a parole. Fede ma anche varia sofferenza.

Maria nel Magnificat sembra cantare il sensus fidei. La storia vissuta di Dio con gli uomini, i piccoli che collaborano in profondità al procedere della salvezza. La pace della fiducia in Gesù in mezzo a tante problematiche terrene: sordità, cecità, ripiegamenti, potere, prevaricazione, talora magari persino a “fin di bene”.