Il potere, il consenso, i valori

Il potere, il consenso, i valori

Nella storia sembra di poter non di rado riscontrare una certa consapevolezza dei potenti di turno che il governo non si può facilmente basare a lungo sulla mera forza. Sono necessari un qualche consenso e motivazioni, valori morali. Per esempio in epoche passate la fede cristiana, pur con i limiti nei quali veniva generalmente compresa, poteva costituire un collante. In seguito le molte critiche dovute anche a questi limiti aspiravano ad un rinnovamento comunque al fondo con valori morali ed in definitiva di derivazione cristiana.

Il crollo delle ideologie e il troppo lento rinnovamento della fede cristiana hanno lasciato un vuoto nei quali emergono sempre più chiaramente le fasulle strutturazioni della cultura di fondo di questa epoca: il razionalismo e le sue appendici, lo spiritualismo e il mero vitalismo, pragmatismo. Se infatti dell’uomo si privilegia una astratta, al fine inesistente ragione, restano fuori un’anima variamente disincarnata e gli aspetti emozionali-concreti della vita quotidiana.

Il crollo dell’Unione Sovietica ha dunque sancito la fine delle ideologie e anche di un potere comunque di contrasto al capitalismo. Certo tale implosione è stata dovuta per molti versi proprio agli sviluppi della tecnologia.

Ora i potenti del momento, la finanza e le big di internet, cercano il collante morale in un solidarismo omologato e omologante. Ma tale intellettualistica, tecnica, pseudo religione non è sentita dalla gente, è troppo artefatta. I poteri attuali vogliono rendere le persone meri individui consumatori persi in una massa anonima e colorare ciò di una patina filantropica.

Ma ormai molte persone non accettano più le imposizioni di una pure più sentita fede, figuriamoci quelle di questo falso solidarismo. I poteri attuali dunque finiscono per dipendere da un consenso e da valori morali che di fatto proprio tali poteri stessi stanno spegnendo. L’implosione può essere sempre più vicina. Si deve stimolare la libera, ora tendenzialmente serena, non moralistica e partecipata ricerca umana: fin dalla scuola, identità e scambio tra di esse. Vie di superamento dei sopra citati astratti riduzionismi del razionalismo.

E ci si deve muovere dal basso perché gli apparati al servizio dei dominatori possono essere condizionati dalla mentalità diffusa in tali ambienti o dal bisogno di lavorare. Certo però anche nel sistema si possono dare margini di libertà e anche a questi, alla sincerità del cuore di ciascuno, ci si può appellare.