Il katechon e lo scatenamento del tecnicismo

Il katechon e lo scatenamento del tecnicismo

Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete che cosa lo trattiene (κατεχon) perché non si manifesti se non nel suo tempo. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene (κατεχων). Allora l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. La venuta dell’empio avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri e con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati. Dio perciò manda loro una forza di seduzione, perché essi credano alla menzogna e siano condannati tutti quelli che, invece di credere alla verità, si sono compiaciuti nell’iniquità (2 Tess 2, 3-12).

 

Viviamo nell’epoca della globalizzazione scientista, tecnocratica, del pensiero unico individualista, del fasullo, omologante, filantropismo. Si è forse generato un processo che non può più venire fermato da pochi individui, i quali verrebbero travolti dal dipanarsi del sistema come un fiume in piena. 

 

Il tecnicismo si sviluppa, si ramifica, come un robot che nessuno più riesce a fermare. L’umanità diventa succube della propria creazione priva di spirito. Forse l’unica via di salvezza è una diffusa presa di coscienza del bisogno di libera educazione, anche nella scuola, nella vissuta identità ricercata e nello scambio con le altre. Di libera, sincera, partecipazione nel mondo della varia comunicazione.

 

Forse in modo personalissimo, in un cammino graduale verso la pienezza della vita, ognuno può aprire anche piccoli spiragli verso tale ritorno allo Spirito e all’umano. E qui potrebbe giungere il manifestarsi delle vere forze in campo. Quante possibili chiusure, come per esempio interessate sequele del mainstream dell’appiattimento morale senza nemmeno adeguati tendenziali passaggi verso lo sviluppo anche delle libere identità. Senza dare spazio ad un dialogo, ad una condivisione, sinceri. Ripiegamenti che possono impedire il diffondersi del profondo rinnovamento summenzionato. Si dovrà arrivare ad un crollo generalizzato perché germini il superamento dello scientismo senz’anima? E vi saranno superstiti che possano imboccare la via di una rinascita magari pluriforme nello Spirito, nella sua ricerca? 

 

L’oscuro citato passo di san Paolo può dunque far pensare: all’eliminazione dello spirituale autentico, libero, portato dalla grazia che viene delicatamente, come una colomba. Mentre i farisei gravano gli altri di pesi che loro non vogliono toccare nemmeno con un dito; allo scatenamento, anche in risposta a queste astrazioni, dello scientismo, del tecnicismo, con i loro pseudo portenti; ad un annesso falso, omologante, umanitarismo. Alla forza di seduzione del successo, del denaro, del potere, con le loro piccole e grandi menzogne.

 

Forze, inganni, seduzioni, che senza una diffusa presa di coscienza possono meccanicisticamente progredire persino nella Chiesa, attraverso apparati, ruoli, competenze, formalizzati. Il ritorno alla semplicità dei cuori, alla libera formazione e informazione, può far pensare al trionfo del cuore immacolato di Maria, del Cristo, magari appunto dopo tanta distruzione. I piccoli che si lasciano crescere dalla grazia di Dio. Che ha condotto gradualmente gli apostoli a dare la vita mentre alcuni notabili religiosi hanno eliminato persino Gesù. Ma certo non possiamo prevedere la configurazione concreta di questi passaggi.