Il disprezzo e lo sfruttamento della gente da parte delle varie pseudoelites

Il disprezzo e lo sfruttamento della gente da parte delle varie pseudoelites

Una certa religiosità ideologica critica la fede della gente che non osserva certe regole. Ma a tali astrazioni viene risposto che non comprendono il cammino graduale delle persone. Mentre Gesù nei suoi dialoghi a tu per tu nei vangeli lo vediamo accompagnare con amore, ben al di là degli schemi, la maturazione di ogni specifica persona. Dunque non risposte già pronte, prefabbricate.

 

Un certo sistema ancora dominante nel paese anche senza maggioranza parlamentare critica il populismo, l’immaturità, di tanti. Ma non lascia ciascuno di libero di scegliere la formazione scolastica nella vissuta identità ricercata e nello scambio con le altre. Invece inganna ciascuno con un piatto solidarismo omologante che svuota di un’autentica crescita. Spingendo verso un vacuo tecnicismo, verso un consumismo individualista. 

 

Identità senza incontro o incontro senza identità. Valori vivisezionati, distorti. Da nessun lato libera formazione. Né libera partecipazione, obiezione di coscienza. Quest’ultima esaltata o perseguita secondo la mente del sistema di cui sopra e non invece equanimemente sviluppata, approfondita. Divisioni invece che costruzione comune, cercando di imparare gli uni dagli altri. Disprezzo della gente quando non segue gli autoreferenziali dettami della propria parte di elite che cerca il dominio. O sfruttamento delle difficoltà delle persone. Ecco, il disprezzo e lo sfruttamento del popolo sono talora seri campanelli d’allarme. Per esempio il potere religioso allora dominante in Israele emarginava come eretici i samaritani. Invece parlando di essi ai discepoli Gesù porta l’immagine di campi di grano che biondeggiano. I giudei invece erano manipolati da quell’apparato.

 

Quando prevalgono le pseudoelites, le parole d’ordine, le smaccate (e negate) parzialità, anche non necessarie alla gradualità di un percorso storico, quando mancano una sincera, libera, ricerca, il dialogo, allora poche persone possono dominare anche il mondo, i vari settori. La vita si spegne, si isola. La società può anche correre verso un vario crollo senza che si riesca a fermare il suo andare in rovina. Certo il dialogo in mano ai prepotenti può diventare una mera arma per imporsi. Ma in una comunità viva si possono trovare le adeguate contromisure senza spegnere un’autentica partecipazione. Anzi proprio grazie ad essa.