Il discernimento del nardo prezioso

Il discernimento del nardo prezioso

Cristo ha affermato di essere inviato alle pecore perdute della Casa d’Israele. Come mai il cristianesimo ha accolto tutti? Il Redentore stesso è andato oltre la prospettiva citata, accogliendo ed anzi riconoscendo con ammirazione la fede di persone pagane. Ma Gesù è consapevole di essere ebreo, Messia promesso a tale popolo. Dio, dopo aver più volte offerto la possibilità di una storia con tutta l’umanità, per le sue continue divisioni ha scelto in particolare un popolo, perché almeno i legami di sangue lo potessero aiutare a restare unito nel cammino della rivelazione. In ogni caso nella sua sapienza è nato ebreo ma nel cuore di ogni uomo nasce figlio della sua propria storia, sia pure unita in vario modo con quella dell’umanità intera (lui stesso si definisce Figlio di Dio e Figlio dell’uomo).

Interessante a tal proposito osservare che da risorto non viene riconosciuto se non nell’esperienza personale della fede. Dice per esempio il vangelo che si manifestò ai discepoli di Emmaus sotto altro aspetto. La Madonna di Guadalupe nell’immagine acheropita, non creata da mano d’uomo, non appare ebrea ma meticcia, figlia dell’incontro tra europei e nativi. Possiamo dunque chiederci se per esempio per i popoli per i quali l’alimento più comune è il riso non sia più adeguato consacrare per l’eucarestia questo cibo e non il pane. E magari una bevanda più diffusa del vino. Certo scelte anche di buonsenso nella fede. Forse non è un caso che i popoli che non si nutrono prevalentemente di pane potrebbero risultare quelli tra i quali meno si è diffuso il cristianesimo.

Nel vangelo vediamo che Maria e Gesù imparavano da tutti, tutti accogliendo come doni di grazia, semi che avrebbero portato frutto nel tempo. Maria non dice ai pastori di Betlemme, ai Magi, ai vecchi Simeone e Anna, che lei era la Madonna e dunque già sapeva chi fosse suo Figlio. In particolare vediamo al seguito di Gesù alcune donne che in quella convivenza hanno profuso il loro vario e incisivo contributo. Vi sono dunque tutta un’accoglienza, una condivisione, un ascolto, reciproci da sviluppare, vi sono chiamate, ruoli, da sviluppare. Per esempio per i laici e per le donne.

Il Battista ha battezzato Gesù il quale ricevendo il battesimo lo ha portato a pienezza di sacramento. E forse Cristo ha reso sacramento l’unzione con nardo da parte di quella donna in vista della sua sepoltura. Nei vangeli troviamo forse spunti per i ministeri non ordinati ai laici. Così come visto per una rinnovata comprensione di aspetti della liturgia. Anche per esempio decisivo notare come e a chi Gesù stesso ha dato l’eucaristia e anche molte sfumature del rapporto che manifesta tra essa e la lavanda dei piedi (confessione? https://gpcentofanti.altervista.org/un-nuovo-rapporto-tra-confessione-ed-eucarestia/ ). Almeno per ora non pare di individuare segnali nei vangeli per l’ordinazione sacerdotale di donne.

Ma bisogna aggiungere, comprendendo l’umano cammino di ciascuno e quindi senza alcun giudizio personale, che il razionalismo ha orientato i discepoli a scandalizzarsi per il denaro speso per il profumo prezioso sopra citato che invece secondo loro si sarebbe potuto dare ai poveri. Ma il discernimento del cuore va oltre queste logiche meccanicistiche, ingannevoli. Tale discernimento vede l’uguaglianza ma anche la differenza tra l’uomo e la donna. L’uomo per esempio non può vivere una gravidanza. Il razionalismo e la conseguente praticoneria non aiutano le persone a trovare sé stesse. Maria è la persona più vicina a Dio in cielo e in terra, eppure non si è sentita frustrata per non essere stata ordinata sacerdote.