I pochi media scampati all’uniformismo

Oggi sono pochissimi i media che non ripetono i ritornelli del potere. La Croce, in ambito cristiano, lascia spazio ad interventi molto diversificati. Anche consentendo una partecipazione meno ingabbiata da formalismi variamente istituzionali. Il quotidiano contribuisce così profondamente ad una più autentica ricerca del vero. Byoblu ha una linea più predeterminata, ma almeno anche geopoliticamente alternativa ai media mainstream. Per cui pur personalmente condividendo poco di tale testata ne considero l’importanza in quanto voce diversa. Byoblu consente commenti liberi ma mentre i suoi articoli si raggiungono facilmente la lettura dei commenti è resa difficile da una connessione da molti giorni fortemente rallentata.

In questo più che striminzito panorama di libera partecipazione restano per esempio alcuni blog più conosciuti. Quello di Luigi Accattoli ha una sua vicinanza, più moderata, ai media mainstream ma con spazi di libera spiritualità, anche nella partecipazione, e anche per liberi commenti e link, persino, in quest’ultimo caso, senza imporre l’obbligo di aggiungere commenti scritti.   

Tra i blog conosciuti quello, per esempio, di Magister conserva perlomeno una certa coerenza di visuale, che pure non sento in genere di condividere. Ma: anche qui una voce fuori dal coro. Alcuni blog conosciuti hanno pure essi conservato come Settimo Cielo una loro certa coerenza mentre altri hanno seguito il trasformismo del parlamento omologato. Ossia rispecchiano il formarsi, nella società del pensiero teleguidato, di due nuove classi sociali: quella dei manipolatori al servizio della mera tecnica, vera dominatrice dei suoi stessi padroni; e quella della gente, sempre più spogliata di una libera ricerca e partecipazione, di una libera iniziativa, isolata, privata di tutto.

Vi sono poi blog e siti da scovare da parte del grande pubblico come https://gpcentofanti.altervista.org/ nel quale sviluppo una mia ricerca cristiana a tutto campo, vissuta in comunione e obbedienza nella Chiesa ma su questa via anche amorevolmente libera e aperta al vero, alla grazia, da ovunque venga. Stimolata da decenni di studio classico e universitario e a 360 gradi e prima di tutto da un cammino spirituale e umano in vario modo condiviso con tanta gente.
Vi sono siti aperti ai differenti contributi spirituali come Cerco il tuo volto o Qumran. 

I media direttamente della Santa Sede devono esprimere il pensiero del pontefice. Ma gli altri media cattolici dovrebbero alimentare la libera e dunque diversificata partecipazione, tanto più in un’epoca come questa di onnipervasivo pensiero unico. 

Il pullulare di contributi sui vari social mi pare per certi aspetti positivo proprio nei margini di libera partecipazione che esprime. Ma forti sono le limitazioni arbitrarie da parte di chi governa questi media. Detenendo un potere capace di soppiantare le democrazie. Inoltre davvero tragico è il paradosso dei media mainstream che condannano la scarsa maturità di molta di questa partecipazione. Quando là dove di reale immaturità si tratti è da essi voluta e causata. Per cui ciò che disturba i potenti sono in realtà quei pur scarsissimi margini di libertà che ancora sono possibili.

Youtube con i suoi video per certi aspetti facilita certa comunicazione ma anche qui si riscontra l’arbitraria discrezionalità di chi vi governa ma soprattutto l’antidemocraticità insita nel tanto potere nelle mani di pochi. Inoltre, per esempio, anche chi in qualche onesto modo si trova ad avere un largo seguito di visitatori non emerge tanto facilmente nelle ricerche automatiche.

Si riscontra poi in tanta comunicazione giornalistica quanto osservo qui:

Sui media non emerge la terza via tra il bianco e/o il nero